Regione San Pietroburgo

Palazzo di Jusupov: la scena di un crimine – Rasputin

Il Palazzo Jusupov, situato sull’argine del fiume Moika a San Pietroburgo ed è stata la residenza di cinque generazioni di una delle famiglie aristocratiche della corte degli Zar: i Principi Jusupov una delle più antiche e ricche di tutta la Russia. Il Palazzo ha sempre avuto un’attrattiva speciale, non solo per i lussuosi interni, i grandi saloni delle cerimonie, ma anche per il fatto di essere stata la sede di uno degli eventi storici più misteriosi che siano accaduti a San Pietroburgo ai tempi dello Zar Nicola II°: l’assassinio di Grigorij Rasputin, il famoso monaco “mistico”, veggente e guaritore che divenne famoso in tutto il mondo per il fatto di essere intimo con la famiglia dello Zar e della Zarina. Il Palazzo di Jusupov a San Pietroburgo è il più famoso delle 57 tenute di proprietà della famiglia principesca, che per bellezza, può essere paragonato solo al Palazzo di un’altra loro tenuta quella di Arkhangelskoye nella Regione di Mosca. Il primo riferimento al Palazzo risale all’inizio del XVIII° secolo, quando sulle mappe di San Pietroburgo apparve una tenuta con edifici in legno, che appartenevano alla nipote di Pietro I, la principessa Praskovya Ivanovna, in seguio gli edifici passarono ai conti Shuvalov e dopo fu acquistato da Caterina II^ “la Grande”, che lo regalò alla nipote del suo favorito, il principe Grigorij Potemkin, solo nel 1830, il palazzo fu acquistata dal principe Boris Jusupov che nel periodo tra il 1830 e il 1838 fece  eseguire lavori che produssero una significativa ricostruzione del Palazzo. L’ultimo dei principi Jusupov, Felix Jusupov, nella notte del 30 dicembre 1916, organizzò una vera congiura di palazzo che portò all’assassinio di Grigiorij Rasputin, poiché il monaco era riuscito ad allontanare dello Zar Nicola II influenti consiglieri della Corte. Tutt’oggi le cause di questa congiura, le informazioni sull’omicidio, così su chi fossero i mandanti, sono estremamente contraddittorie, e il caso è ricoperto di numerosi miti e leggende che attirano la curiosità e l’attenzione di tanti turisti che lo visitano. Comunque la presenza del Principe Felix è certa, poiché lui stesso si vantò di essere uno dei congiurati e di aver sparato a Rasputin, ma dopo l’omicidio dovette fuggire in Francia, mentre la famiglia Jusupov, dopo qualche problema con lo Zar, visse nel Palazzo di San Pietroburgo fino alla Rivoluzione del 1917. Nel 1925, il Palazzo fu assegnato dal Governo Sovietico agli educatori e divenne il “Palazzo della Cultura per educatori“, svolgendo diverse attività tra mostre, visite e concerti, infatti sono organizzate visite guidate del Palazzo, dove i turisti hanno l’opportunità di visitare i Saloni delle cerimonie e le camere private della famiglia. Molti e importanti pittori italiani hanno lavorato agli interni del palazzo, tra questi, Antonio Vigi artista italiano rappresentante di quella esperienza che si rifaceva al classicismo, diventando il più grande maestro di pittura decorativa in Russia nella prima metà del XIX° secolo e nominato accademico dell’Accademia Imperiale delle Arti. Dal 2012 al 2020 il Palazzo è stato chiuso per fare importanti lavori di restauro, e nel mese di gennaio 2021 Palazzo Jusupov è ritornato al suo splendore di una delle rare dimore nobiliari di San Pietroburgo, dove sono stati recuperati alla loro bellezza originaria gli appartamenti, le sale della galleria d’arte e gli alloggi lussuosi della famiglia Jusupov, anche il piccolo teatro che  in epoca zarista, fu il centro della vita sociale di San Pietroburgo, dove membri della famiglia imperiale e altri nobili, furono ospiti di importanti rappresentazioni di famosi gruppi e solisti che qui si sono esibiti come le orchestre dirette dal Maestro Mikhail Glinka, il famoso basso russo Fyodor Shalyapin, il compositore Ferenc Liszt e la prima ballerina del Teatro Mariinskij e dal 1906 al 1913 dalla etoile Anna Pavlova. Le numerose sale del Palazzo sono decorate in stili diversi, dall’imitazione del Rinascimento italiano e francese al barocco, rococò al neo-classico russo e a motivi arabeggianti. L’interno si possono ammirare: arazzi francesi, specchi veneziani intagliati, stucchi e dipinti con la tecnica della grisaglia, parquet di legni pregiati, porcellane, opere di grandi maestri della pittura e della scultura. Potete trovare un interessante museo delle cere che vuole ricostruire la scena dell’omicidio di Grigiorij Rasputin e i personaggi di quella misteriosa congiura come il più giovane Principe Felix Jusupov.       INFORMAZIONI UTILI Indirizzo: Palazzo Moika – Argine del fiume Moika, 94 Stazione della metropolitana: Sennaya Ploschad’ (Сенная площадь) Sito web: https://www.yusupov-palace.ru/ru/palace Orari d’apertura Venerdì, sabato, domenica, lunedì: 10:00 — 21:00  (Cassa chiude 19:00) Costo biglietto Biglietteria online https://tickets.yusupov-palace.ru/ru#id=244 Unico 700 ₽   €. 7,00

San Pietroburgo: la Cattedrale di San Isacco

La Cattedrale dedicata al monaco San Isacco di Dalmazia è conosciuta come Cattedrale di San Isacco, è una delle principali attrazioni di San Pietroburgo. La cattedrale è la più grande e sontuosa delle chiese ortodosse presenti nella antica capitale della Russia ed è la seconda chiesa ortodossa più alta del mondo dopo la Cattedrale del Cristo Salvatore di Mosca ed è anche un importante museo. L’attuale cattedrale è la quarta chiesa ad avere questo nome, infatti,  prima ne furono costruite già tre edifici religiosi. La sua storia ebbe inizio nel 1707, quando fu costruita una chiesa di legno in onore di Sant’Isacco di Dalmazia, un santo bizantino, il cui giorno dedicato era il medesimo giorno del compleanno di Pietro il Grande, da qui forse l’attenzione verso questa chiesa,  nel 1712, Pietro sposò Ekaterina Alekseevna, la sua seconda moglie. La chiesa fu costruita in legno e presto fu necessario passare ad una costruzione più solida in pietra. Seguì la seconda sempre voluta da Pietro il Grande che utilizzo come spazio l’attuale sede occupata dal monumento a lui dedicato a San Pietroburgo, ma il luogo si rivelò infelice, perché la vicinanza al fiume Neva compromise la stabilità dell’edificio che fu abbandonato. La terza chiesa nacque per desiderio di Caterina II^ che rispettando la memoria dello Zar Pietro edificò la nuova Cattedrale dove oggi si può ammirare, ma anche la terza non ebbe molta fortuna , infatti la Zarina Caterina La Grande morì prima che l’Arch. Rinaldi finisse i lavori. Il figlio di Caterina lo Zar Alessandro I°, volle riprendere  la costruzione abbandonata e bandì un nuovo concorso, vinse l’architetto francese Auguste Montferrand sulla base dei disegni che inglobavano le opere prima realizzate , ma il Montferrand non era molto esperto di costruzioni, era un architetto di interni e fu affiancato da un comitato speciale di famosi architetti russi. La solenne posa della nuova cattedrale ebbe luogo il 26 giugno 1819, ma  solo dopo 40 anni, il 30 maggio 1858, la Cattedrale di Sant’Isacco fu pronta e consacrata dal Metropolita di Novgorod e San Pietroburgo. Dopo la Rivoluzione di Ottobre del 1918, la cattedrale fu requisita dai Soviet e nell’aprile del 1931 l’edificio fu riaperto come museo antireligioso. Durante la difesa del Leningrado, la Cattedrale divenne rifugio di reperti preziosi dei musei di San Pietroburgo e dai suoi sobborghi,  per nascondere la cupola dorata e per evitare di attrarre gli aerei nemici essa stata verniciata con un colore grigio scuro e tutt’intorno all’edificio e persino sul suo tetto furono piazzati cannoni per la difesa aerea. Dopo la fine della guerra, la cattedrale fu restaurata per 16 anni con un lavoro fatto da maestranze che recuperarono i marmi e i mosaici originali, un lavoro importante che oggi lascia ammirati i visitatori. Dal punto di vista architettonico, la Cattedrale di San’Isacco è un edificio nello stile del tardo classicismo, con contaminazioni di altri stili come il neorinascimentale, lo stile bizantino. È interessante notare che la Cattedrale di Sant’Isacco, essendo una chiesa ortodossa, per le decorazioni ha utilizzato molte sculture, oltre le 450, all’interno della cattedrale ci sono 350 tra statue e rilievi. La Cattedrale di San’Isacco è la quarta chiesa a cupola più grande del mondo (il diametro esterno della cupola centrale è di 25,8 m e quello interno di 21,8 m), solo la Cattedrale di San Pietro a Roma, la Cattedrale di San Paolo a Londra e Santa Maria del Fiore a Firenze la superano. La Cattedrale di San’Isacco è un grande tesoro di gemme,  per la sua decorazione sono stati usati più di 40 tipi di pietre dure e sono stati utilizzati oltre 400 kg di oro, mezza tonnellata di lapislazzuli, 1.000 tonnellate di bronzo e 16 tonnellate di malachite. L’iconostasi della cattedrale costruita a forma di arco trionfale è decorata con colonne monolitiche di malachite. Le icone realizzate con la tecnica del mosaico sono state create secondo i pittoreschi originali di Timofei Neff, accademico dell’Accademia delle arti imperiale. Con i mosaici è decorato anche una parte significativa delle pareti della cattedrale dove si possono ammirare dei veri capolavori come: Immagine di Santa Caterina e San Nicola, la Passione del Signore e l’Ultima Cena. Nella finestra maggiore dell’altare c’e la vetrata della Risurrezione di Cristo, realizzata d’artista tedesco Heinrich Maria von Hess. Tutti i lavori decorativi degli interni della cattedrale sono stati realizzati da famosi artisti e scultori russi. Il colonnato della Cattedrale di San’Isacco si trova ad un’altezza di 43 metri dal suolo dove si può salire ed ammirare una spettacolare vista di San Pietroburgo dalla sua altezza.  

Le notti bianche di San Pietroburgo 

Le notti bianche sono un fenomeno che vede il sole tramontare all’orizzonte, per un tempo così breve, che la notte non riesce a scurirsi completamente e il crepuscolo serale si trasforma dolcemente in mattina. Il fenomeno si osserva nelle latitudini temperate che in quelle alte, prima e dopo il solstizio d’estate. In questo momento, la città di San Pietroburgo fiorisce con colori insoliti e diventa molto romantica, puoi camminare per le strade vuote, almeno fino al mattino, guardare la vita notturna della città, ammirare l’architettura antica, guardare le navi che passano lungo il fiume Neva. Le notti bianche non è solo un fenomeno naturale, per la città, ma è diventato un vero simbolo di San Pietroburgo e la città approfitta di questo momento, infatti si svolgono vari eventi culturali e alcuni di questi sono programmati proprio per usufruire di questa particolarità. Il periodo astronomico delle notti bianche dura dall’11 giugno al 2 luglio, la notte bianca d’eccellenza si osserva il 22 giugno. Le feste organizzate dalla città, durante le notti bianche, hanno avuto luogo dal primo anno della sua fondazione da  Pietro I il Grande. Nei difficili anni che seguirono la Rivoluzione d’Ottobre, gli eventi festivi praticamente cessarono, ma negli anni del dopoguerra ritornarono alla ribalta concerti e feste popolari, anche per dimenticare e tornare alla normalità. Le notti bianche si inizia a celebrarle dal 27 maggio, giorno della fondazione di San Pietroburgo avvenuta nel 1703, questa ricorrenza è amata da tutti i residenti della città e dai numerosi turisti che visitano San Pietroburgo in questi giorni. Le celebrazioni di massa che vengono messe in opera durante le notti bianche, come mostre, concerti e festival sono numerose, ricordiamo: il  Festival musicale e teatrale “Stelle delle Notti Bianche”, spettacoli indimenticabili che coprono tutte le ore e numerosi luoghi culturali come il Teatro Mariinsky che in quel periodo presenta un ricco programma di opere e balletti. Il Jazz Festival “Swing White Night” a cui partecipano i più importanti Gruppi jazz di tutto il mondo. Anche per i bambini c’è un loro festival d’arte il “Suoni e Colori delle Notti Bianche”. Una nota a parte vogliamo dedicarla all’evento più bello di quelli che si svolgono a San Pietroburgo durante questo periodo il Festival dei diplomati degli  istituti che si chiama “Alye Parusa” (la festa delle Vele Scarlatte), una manifestazione dedicata ai maturandi di San Pietroburgo, per l’occasione il bacino portuale sul fiume Neva, presso la Fortezza di Pietro e Paolo diventa la sede di un grandioso spettacolo all’aperto, dove è tradizione aspettare il “Veliero” che entra nel bacino nel momento che il rosso del tramonto si confonde con il russo dell’alba del nuovo giorno con le sue vele di colore rosso scarlatte e segue un mega spettacolo con fuochi d’artificio e luci laser, la prima volta di questa festa è stata celebrata nel 1968 e da allora continua e si è conquistato il titolo di essere tra i 20 migliori eventi culturali del mondo. Un altro spettacolo che consigliamo e che è molto amato dai turisti e che può essere osservato ogni sera quando vengono alzati i ponti levatoi sulla Neva, quando le navi hanno la supremazia sul fiume Neva. Questo spettacolo, che dura per ore, ha come scenografia i ponti sulla Neva, illuminati con effetti speciali, nessuno è uguale all’altro ognuno di essi è soggetto ad un suo programma. Di solito i primi ponti vengono alzati alle 1,25 e si chiudono al traffico automobilistico sino alle 5 del mattino e passeggiando sul lungomare nella notte bianca, è possibile vedere questo spettacolo più di volte. Non perdete l’occasione di visitare uno dei luoghi più belli della città l’isola Vasilyevskij, che offre una splendida vista su Neva e sulla città illuminata. Durante le notti bianche, si deve visitare il cuore di San Pietroburgo: Piazza del Palazzo d’inverno, è uno spettacolo incredibile, quando l’alba precoce illumina la cima della Colonna di Alessandro I° – lo Zar che vinse Napoleone – mentre la facciata dorata del Palazzo d’Inverno è ancora nel crepuscolo notturno. Un’esperienza diversa può essere ottenuta con un’escursione in barca lungo i fiumi e i canali di San Pietroburgo, un giro sotto i suoi numerosi ponti, per ascoltare storie interessanti e romantiche della vita di questa misteriosa città, sulla quale possiamo dire…. il sole non tramonta da quasi un mese. Vagando per le vecchie strade del suo centro storico, non potrai mai dimenticare questa meravigliosa città.  

San Pietroburgo: Cattedrale della Resurrezione di Cristo

San Pietroburgo – Cattedrale della Resurrezione di Cristo -Chiesa del Salvatore sul Sangue   Una delle cattedrali più belle di San Pietroburgo. Il tempio fu costruito nel 1883 e durò sino al 1907 secondo il progetto dell’architetto Alfred Parland con le raccomandazioni dell’Archimandrita Ignazio. Il luogo scelto doveva ricordare un evento tragico della famiglia imperiale russa: la morte dello Zar Alessandro II avvenuta 1 marzo 1881 a seguito di un attentato. Fu il figlio, lo Zar Alessandro III, che ordinò la costruzione di una chiesa per onorare il padre e le altre vittime con servizi religiosi quotidiani. All’interno della cattedrale è conservato un pezzo della strada, il punto esatto della tragedia, la Chiesa ufficialmente sia chiama Chiesa della Resurrezione di Cristo, ma a causa di quell’evento tragico venne da subito chiamata Chiesa del Salvatore sul Sangue. Per la costruzione del tempio non solo i russi, ma anche gli ortodossi dei paesi slavi donarono denaro, tanto che  sulle pareti del campanile sono collocati più di cento stemmi che formano un mosaico che ricorda grandi e piccole città, province e contee che hanno partecipato alla raccolta i fondi,  naturalmente il posto d’onore spetta allo stemma dei Romanov, la famiglia imperiale dello Zar, ma anche la croce del campanile è sormontata da una corona reale dorata, sempre per rendere visibile che il maggior contributo fu dato dai membri della famiglia. I rubli spesi per la costruzione ammontarono ad un totale di 4,6 milioni e la magnificenza si riverbera nelle decorazione, come: nei capitelli dove è sono state utilizzate lastre in rame ricoperte di smalto colorato pari a 1.000 metri quadrati. Impressiona l’altezza della cupola di ben 81m. e le 20 pannelli di granito installate sull’intero perimetro dell’edificio, su cui sono descritti tutti gli atti amministrativi promossi da Alessandro II con lettere dorate. Dopo la Rivoluzione d’Ottobre, la Cattedrale del Salvatore sul Sangue  fu chiusa per molto tempo e in quel periodo c’era chi pensava addirittura di smontarla per utilizzare tutto il ricco materiale edile, solo nel 1970 grazie al patrocinio della Cattedrale di Sant’Isacco e a nuovi buoni rapporti tra il governo sovietico e la chiesa ortodossa furono assegnati fondi per il restauro. Nel 1997 la Chiesa del Salvatore sul Sangue (Spas-na-Krovi) ha aperto le sue porte ai visitatori come un museo, contenente una vasta collezione di icone a mosaico (7.065  metri quadrati) che non ha analogie in nessuna altra parte della Russia con opere di artisti famosi russi come: V.Vasnetsov, M.Nesterov.

I Palazzi più belli della città di San Pietroburgo 

Secondo le informazioni del sito urbanistico di San Pietroburgo,  oggi  ci sono 246 palazzi tra piccoli e grandi, ma tutti con tanta storia, noi vi aiutiamo a fare una scelta per non perdere quelli più belli e carichi di storia. San Pietroburgo è stata la capitale dell’Impero russo, per oltre duecento anni, scelta da Zar  e membri della grande famiglia reale, da aristocratici della Corte, grandi industriali e mercanti, nonché dalla classe politica russa l’intero attività dell’impero russo era concentrato a San Pietroburgo. I nobili e tutte le classi agiate che sentivano la necessità di essere parte attiva della vita sociale dovevano risiedere dove viveva lo Zar e quindi  furono costruiti palazzi che dovevano attirare l’attenzione, per questo tutti i palazzi di San Pietroburgo sono eleganti, belli e vantano un ricco passato storico. I migliori architetti dell’epoca lavoravano in città come: Rastrelli, Rossi, Rinaldi, Quarenghi, Stackenschneider e grazie ai loro capolavori disegnarono l’aspetto della città che tutt’oggi rende unica San Pietroburgo. Questi Palazzi sono conosciuti in tutto il mondo e ogni anno le loro porte sono aperte a migliaia di turisti provenienti da tutto il mondo per ammirarli e scoprire, anche i capolavori dell’architettura interna. Un nostro articolo “Prospettiva Nevskij 12 bellezze da non perdere” ha già parlato di diversi palazzi di San Pietroburgo, con questo vogliamo attirare la vostra attenzione su altri importanti palazzi situati fuori dalla Prospettiva Nevskij. Il Palazzo d’inverno L’ex residenza reale è al primo posto nella classifica dei Palazzi più belli ed è l’attrazione principale di San Pietroburgo. Il Palazzo d’Inverno, o, come viene chiamato, l’Hermitage (Pavillon de l’Ermitage/”Padiglione del romitaggio” chiamato così, perchè doveva essere il luogo per la ristretta cerchia di amici dello Zar a cui era destinato, il prolungamento del Palazzo d’Inverno). È uno dei palazzi più famosi d’Europa, dal 1762 fino alla Rivoluzione d’ottobre, monumentale elegante, che unisce il fascino di epoche diverse e conserva la storia di molte generazioni. L’attuale edificio del Palazzo è il quinto rifacimento voluto dagli Zar che si sono succeduti nel tempo, dove tutti, nel tentativo di superare il livello nel lusso dei monarchi europei non avevano il problema di abbattere e ricostruire. Il Palazzo fu costruito tra 1754 e il 1762 dall’achitetto italiano Bartolomeo Francesco Rastrelli, figlio dell’altro Architetto Bartolomeo Carlo, che furono gli artefici dele numerose bellezze della capitale russa. L’incarico per la costruzione fu data prima dallo Zar Pietro I° e successivamente confermata dall’imperatrice Elisabetta Petrovna, che nel frattempo aveva nominato Bartolomeo Francesco a capo degli architetti di Corte. Zar e Zarine definirono la costruzione e le decorazioni esterne, dopo Pietro il Grande e la Zarina Elisabetta intervenne Pietro III°, ma la decorazione interna è merito dell’eccentrica Caterina II, che rovesciò il trono dal marito, che rimosse gli architetti italiani e fece finire i lavori degli interni agli architetti francesi: Felten e Rinaldi. Il Palazzo l’inverno è un edificio a tre piani con 1084 camere, 117 scale, una lunghezza della facciata di 210 metri verso il fiume Neva e 175 metri verso l’Ammiragliato, per molto tempo rimase l’edificio più alto di San Pietroburgo: secondo il decreto di Nicola I° nella capitale di quel tempo, era impossibile costruire case sopra i 23,5 metri, che è l’altezza del Palazzo d’Inverno. Questo enorme, magnifico Palazzo, composto su quattro ali, ha eleganti decorazioni esterne e all’interno dei locali, ma anche l’esterno è caratterizzato da una progettazione che tiene conto di numerosi elementi paesaggistici con giardini, parchi adiacenti, numerosi fontane e canali e uno splendore per la visita. Oggi l’ex residenza reale fa parte del Complesso museale statale dell’Ermitage, il più grande e più visitato deposito di tesori d’arte al mondo. Informazioni PRATICHE MUSEO Telefono : +7(812) 710-96-25 Sito web : https://hermitagemuseum.org Indirizzo: Piazza del Palazzo, 2 –  San Pietroburgo. Orari d’apertura Martedì, Giovedì, Sabato, Domenica: 10.30-18.00 (cassa sino alle 17) Mercoledì, Venerdì: 10.30-21.00 (cassa sino alle 20) Chiuso Lunedì Costo Biglietto (Sala Armeria) unico  800 ₽   €. 10,00 Gratuito terzo giovedì del mese Biglietterie on line: +7 (812) 429-74-07, info@hermitageshop.com   Palazzo di Marmo Il Palazzo di Marmo, chiamato cos’ perché sono stati usati ben 32 tipi diversi di marmi che ricoprono la facciata è un monumento architettonico unico del 18 ° secolo e insieme con il Palazzo l’inverno  è l’attrazione principale del panorama architettonico del Lungofiume Neva. Fu costruito tra il 1768 e il 1785. secondo il progetto dell’architetto italiano Antonio Rinaldi, ordinato dall’imperatrice Caterina II° e destinato al Generale Conte G. Orlov, favorito della zarina, ma che morì senza vedere la fine dei lavori. È uno dei pochi esempi di architettura del primo classicismo russo a San Pietroburgo. Dopo la Rivoluzione d’Ottobre del 1917, l’edificio fu nazionalizzato e tutti i suoi tesori furono trasferiti all’Ermitage. Dal 1992, l’edificio fa parte del Museo di Stato russo di San Pietroburgo, dove si tengono mostre importanti. INFORMAZIONI PRATICHE MUSEO Telefono : + 7 (812) 595-42-48 Sito web: http://www.rusmuseum.ru /marble-palace/info/ Indirizzo:   via Millionnaya 5А, San Pietroburgo Orari d’apertura Lunedì: 10:00 — 20:00  (Cassa chiude mezz’ora prima) Mercoledì , venerdì, sabato, domenica:  10:00 – 18:00 (Cassa chiude mezz’ora prima) Giovedì: 13:00 – 21:00 Martedì chiuso Costo biglietto Unico 450 ₽   €. 6,50   Palazzo di Vorontsov Il Palazzo di Vorontsov si trova nel centro di San Pietroburgo, proprio di fronte al Gostinyj Dvor. Questo edificio è giustamente considerato uno dei monumenti architettonici più belli del XVIII° secolo di San Pietroburgo,  realizzato in stile barocco, è ricco di eleganti decorazioni sia nelle facciate e negli interni sontuosi. Fu costruito dall’architetto B. Rastrelli nel 1749-1757 per il Cancelliere M. Vorontsov. La costruzione e le decorazioni del Palazzo richiesero investimenti così ingenti che nel 1763 il conte Vorontsov fu costretto a consegnarlo al tesoro russo, per debiti. Per disposizione dello Zar Paolo I°, il Palazzo fu donato all’Ordine di Malta (nel 1798), in quell’anno l’architetto J. Quarenghi costruì la Chiesa della Natività di San Giovanni Battista. Nel Palazzo di Vorontsov ci sono più di 50 sale cerimoniali e dal 1955 è adibita a Scuola militare “Suvorov”. Nel 2002, nella Cappella Maltese è stato aperto il Museo

I Palazzi e le Regge nella periferia di San-Pietroburgo

Indubbiamente, la perla più bella del nord della Russia è San Pietroburgo, ma al di fuori di essa ci sono luoghi altrettanto belli e significativi. Oggi i sobborghi di San Pietroburgo, che una volta erano autonome sono diventate periferia della città e si presentano come un prezioso ornamento , che la contorna in modo pittoresco, come una collana di perle più piccole, ma molto preziose sul collo di un bel viso. Le principali attrazioni delle città piccole dalla Regione, che ricordiamo ha mantenuto il nome di Regione di Leningrado, anche dopo il cambio di nome della città da Leningrado a San Pietroburgo, sono le diverse residenze reali, circondate da maestosi e magnifici parchi, che furono disegnati e costruiti dai migliori architetti europei dell’epoca, come residenze estive della famiglia regnante. La tradizione delle residenze estive fuori dalla Capitale del Regno in Russia inizia nel XVIII° secolo proprio da San Pietroburgo durante il regno di Pietro I° il Grande, dove prima l’aristocrazia e poi la borghesia iniziarono a costruire grandi e piccoli residenze estive, non solo per allontanarsi dalla città metropolitana, ma soprattutto perchè una Corte e i cortigiani dovevano stare vicino allo Zar. Oggi questi lussuosi palazzi pieni di storia: le regge imperiali con parchi, le fontane, ma anche quelli costruiti dall’aristocrazia e dai ricchi commercianti dell’epoca, situati fuori di San Pietroburgo, vengono visitati ogni anno da milioni di turisti da tutto il mondo per ammirarli e conoscere non solo la bellezza architettonica, ma anche la loro storia. Per questo vogliamo aiutarvi a fare un bellissimo tour.   La Reggia di Peterhof Peterhof significa “Corte di Pietro” in tedesco, è una delle regge volute dallo Zar, si trova nell’omonima cittadina, a circa 20 chilometri ad ovest da San Pietroburgo, sulle rive del Golfo di Finlandia, questa  reggia comprende diversi e numerosi palazzi e si estende su di una superficie di 607 ettari. Il luogo ha molte storia da raccontare a partire dallo Zar Pietro I°,  per arrivare alla Rivoluzione d’Ottobre del 1918, dove i palazzi furono trasformati in musei, per arrivare alla Seconda Guerra Mondiale, quando il complesso di Peterhof  fu occupato dai soldati nazisti dal 1941 al 1944, che la spogliarono di tutti gli arredi, ma grazie ai dirigenti e alle maestranze dell’epoca, prima dell’occupazione nascosero più di 8 000 oggetti dell’arredamento dei palazzi e circa 50 statue, che vennero messe al sicuro, mentre il complesso fu quasi completamente distrutto da bombardamenti e restaurato nel 1952, aperto per i visitatori 1964. Dopo la guerra incominciò la ricostruzione di Peterhof, che prosegue tuttora e grazie a questo impegno il complesso è inserito nell’elenco dei Patrimoni dell’umanità dall’Unesco nel 1990 e dal 2008 fa parte delle Sette meraviglie della Russia. Il primo complesso del Palazzo fu costruito nello stile del barocco elisabettiano, sul modello della Reggia di Versailles: l’edificio principale immerso nel parco e ai tempi di Pietro I° e il Palazzo aveva solo due piani e non superava la larghezza dell’attuale Cascata Grande. L’inizio della costruzione è datata tra il 1714 e il 1723, ma Il progetto della magnifica residenza reale fu completato nel periodo 1745-1755 dall’Arc.  Bartolomeo Francesco Rastrelli, ma i lavori proseguirono nel corso degli anni, per volere dei successivi Zar, da Caterina la Grande fino a Nicola I°, per soddisfare le necessità della Corte, poichè il Palazzo principale di Peterhof non era più sufficiente e si utilizzarono molte zone del parco originario per altri palazzi con giardini e fontane, per questo nel complesso di Peterhof si riflettono tre secoli di storia russa per arrivare allo splendore di oggi. La reggia comprende diversi e numerose attrazioni: i Palazzi, il Parco superiore, il Parco inferiore,  il Parco di Aleksandra, oltre ai viali alberati, sentieri immersi nei boschi che si affacciano sul Mar Baltico,  voluti dall’architetto Le Blond per una superficie che si estende su 607 ettari. Le sale espositive del Grande palazzo-museo sono più di 20 che raccolgono importanti collezioni d’arte. Oggi i visitatori possano ammirare tutte le sale, una più bella dell’altra fra cui: la Sala dei quadri una delle sale più antiche del Palazzo Peterhof, fu creata durante la costruzione voluta da Pietro I, è la sala centrale nella disposizione dei locali del palazzo si può accedere al Parco inferiore e al Giardino superiore; la Sala d’attesa blu, che prende il nome dal damasco di seta blu; le Sale cinesi, che sono I locali più esotici del palazzo; la Sala Chesmenskij, che è la sala  più famosa di tutte e che prende il nome dalla battaglia di Chesme dipinte dal pittore Jakob Philipp Hackert (1771/73); la Sala da ballo, che ha una superficie di circa 270 m², che occupa l’intera ala occidentale del palazzo con decorazioni magnifiche; la Sala del trono progettata da Jurij Velten nel 1770, che la più grande e la sala più solenne del Palazzo (330 mq. M.); la Camera da pranzo bianca, che crea un contrasto espressivo con gli interni precedenti vista l’abbondanza di dorature scintillanti e il gioco di specchi. La facciata dell’edificio, quella di fronte al mare ha una lunghezza di 268 metri è impreziosita da numerose fontane, da e una cascata e da un canale. Il parco paesaggistico attorno al palazzo è un grandioso esempio di progettazione di giardino. INFORMAZIONI PRATICHE MUSEO Telefono : +7 (812) 450-52-86 Sito web: https: https://peterhofmuseum.ru/objects/peterhof/bolshoy_petergofs… Indirizzo:  via Razvodnaya, 2, Peterhof, Regione Leningrado Orari d’apertura: 10:30 — 18:00 La cassa chiude un’ora prima Chiuso: lunedì e ultimo martedì del mese Costo biglietto Unico 1200 ₽   €. Bambini fino di 16 anni — gratis   ———————————————————–   Palazzo  Monplaisir, Peterhof Palazzo  Monplaisir che significa “il mio piacere”si trova nelle vicinanze della Reggia sempre nella cittadina Peterhof. Il Palazzo ha un’architettura in stile barocco dei primi anni del XVIII° secolo ed era il rifugio personale dello Zar Pietro il Grande che la possedeva come una specie di reliquia. Il palazzo fu costruito per ordine personale dello Zar tra il 1714 e il 1723 su progetto degli architetti Johann Friedrich Braunstein e degli architetti Andreas Schlüter, Jean-Baptiste Leblon e

San Pietroburgo: 75 anni dell’assedio di Leningrado

Musei che ricordano la difesa dell’assedio di Leningrado Quest’anno ricorre il 75esimo anniversario dell’assedio di Leningrado, la città che oggi si chiama San Pietroburgo. Monumento ai combattenti In memoria dell’”Assedio di Leningrado” o come lo chiamano i russi “Блокада Ленинграда” (Blocco di Leningrado) ci sono tre luoghi importanti che raccolgono quella memoria: il Museo commemorativo della difesa dell’assedio di Leningrado,  il Monumento agli eroici difensori di Leningrado e il Cimitero monumentale di Piskarevsky. I due monumenti sono dedicate alla storia della battaglia intrapresa dai russi contro i tedeschi nella II^ Guerra Mondiale, la Grande Guerra Patriottica, per difendere la città che portava il nome di Lenin e che fu uno dei più tremendi fronti di guerra, un assedio che durò più di tre anni e che provocò la morte di un milione di cittadini e per tutte le vittime fu costruito il Cimitero monumentale delle vittime dell’Assedio. In virtù del suo eroismo e delle sue vittime Leningrado fu la prima città dell’Unione sovietica ad ottenere il titolo di Città eroina, conferitole nel 1945.   Museo commemorativo della difesa dell’assedio di Leningrado Ingresso al Museo Il museo ha avuto una storia molto politicizzata tutta all’interno della nomenclatura comunista dell’allora Unione Sovietica, infatti le autorità della città che decisero già alla fine della guerra, nel 1945, che la città dovesse avere un memoriale che ricordasse tutti i patimenti subiti nell’assedio entrarono in conflitto con Stalin. Il museo fu aperto nel 1946, ma nel 1952 a causa delle repressioni messe in atto da Stalin, poiché riteneva che le autorità della città avevano montato un falso sulla condotta della guerra - li accusava di mistificare il corso degli eventi storici che riguardavano la Grande Guerra Patriottica - poichè creavano un mito sull’assedio di Leningrado e ignoravano il ruolo di Stalin nel salvare la città sulla Neva. Sale interne L’attuale museo è stato riaperto il 8 settembre 1989 - il giorno del 48 ° anniversario dell'inizio dell’ assedio di Leningrado e attualmente, il museo contiene oltre 53 mila reperti, forniti per l'esposizione, del grande aiuto dato dai soldati di prima linea, dai residenti dell'assedio di Leningrado e dai loro parenti. Tra gli oggetti esposti troviamo 7 mila opere d'arte grafica, pittura e scultura dei più grandi artisti russi, 19 mila manoscritti, documenti, più di tremila oggetti tra quelli militari e oggetti comuni utilizzati durante la vita vissuta sotto l'assedio, oltre 20 mila fotografie, tremila pezzi tra ordini militari, medaglie e oltre 500 pezzi di equipaggiamento e armi e una serie di libri pubblicati su Leningrado assediata. INFORMAZIONI PRATICHE MUSEO Telefono :(812)275-75-47 Sito web: http://blokadamus.ru/ Indirizzo: Solyanoj pereulok, 9 San Peterburgo Orari d’apertura: lunedì- domenica 10.30-18.00 (cassa sino alle 17) Chiuso: martedì e ultimo mercoledì del mese COSTO BIGLIETTO unico  200 ₽   €. 2,50   Monumento agli eroici difensori di Leningrado Panoramica Il grande memoriale del martirio della città è situato nella Piazza “Ploŝad Pobedy” (della Vittoria), facilmente raggiungibile con la Metropolitana (fermata Moskovskaja).  E’ facile da individuare ha una forma circolare, per ricordare l’accerchiamento e al centro è posto un obelisco alto di 48 metri, contornato da raffigurazioni di soldati delle varie armi: fanti, marinai, aviatori, ma anche con scene di vita e disperazione quotidiane, di sera è molto suggestivo poiché e illuminato da 900 fiammelle perenni, una per ogni giorno passato sotto assedio. Il monumento agli eroici difensori di Leningrado fu aperto il 9 maggio 1975, in occasione del trentesimo anniversario della vittoria nella Grande Guerra Patriottica. Gli autori del complesso commemorativo sono i vincitori del  Premio di Lenin e del Stato, gli artisti folk Speransky V. Kamensky, M. Anikushin. L'esposizione della sala commemorativa è unica. Su una superficie di 1200 metri quadrati. m ha presentato documenti e materiali esposti, che riflettono i navigatori dei difensori di città sul Nella. Nella sala si mostrano due documentari, una mappa elettrificata "Blocco" e "Vittoria". Fa parte del Museo statale di storia di San Pietroburgo INFORMAZIONI PRATICHE MUSEO Telefono : + 7 (812) 373 65 63 Sito web: http://museum.ru/M130 Indirizzo: Plochad Pobedy, San Pietroburgo, 196143   Orari d’apertura La parte al suolo del monumento è aperta tutti i giorni dalle 9.00 alle 21.00 La sala commemorativa sotterranea è aperta: Lunedì, giovedì — domenica 11:00 — 18:00 Martedì 11:00 — 17:00 Mercoledì chiuso  Costo biglietto La visita al monumento è gratuita Biglietto per la sala commemorativa sotterranea   250 ₽   €. 3,00   Il Cimitero Monumentale di Piskarevsky Il cimitero commemorativo di Piskarevsky è il cimitero monumentale dedicato alla memoria di tutti i cittadini di Leningrado e agli eroici difensori della città, morti durante l'assedio nazista, ma vuole essere anche un monumento dedicato alle vittime della seconda guerra mondiale. Al centro del memoriale si trova il monumento dedicato alla "Madre Patria" degli scultori V.V. Isaev e R.K. Taurit messo sull'alto piedistallo . Il complesso commemorativo ha un museo con esposizioni di fotografie dell'epoca, tessere alimentari, pasti giornalieri rappresentata da una fetta di pane di 125 gr, una copia del diario di Tanya Savicheva, una bambina che raccontò nel suo diario i giorni dell'assedio e la morte per inedia dei suoi cari, documenti e le mappe dell'assedio. Durante gli orari di apertura nella sala cinematografica del museo fanno vedere due documentari famosi:“Memorie del blocco” e “La città sotto assedio”.   Indirizzo: Prospettiva Nepokoryonnykh, 72, St Petersburg, Russia    

Metropolitana di San Pietroburgo: le 8 Stazioni più belle

La Metropolitana di San Pietroburgo è il sistema di trasporto sotterraneo ad alta velocità ed è la seconda metropolitana più grande della Russia, dopo Mosca. La decisione di costruire la metropolitana di Leningrado fu approvata il 21 gennaio 1941 per ordine del commissario del popolo Lazar Kaganovich, la linea fu inaugurata solo il 15 novembre 1955, le ultime stazioni nel 1957, oggi ci sono 5 linee con una lunghezza operativa di 113,6 km, le stazioni sono 72 e diverse si trovano nelle immediate vicinanze di stazioni ferroviarie, bus o piattaforme di interscambio, la Metropolitana di San Pietroburgo è quella che è situata a maggiore profondità del mondo e si trovano ad una profondità di oltre 50 metri. La maggior parte delle stazioni della metropolitana di San Pietroburgo, come la metropolitana di Mosca è stata costruita nell’era sovietica, per questo è facile trovare la coincidenza nei nomi delle due metropolitane, infatti 13 hanno gli stessi nomi e anche lo stile del design, delle decorazioni sono molto simili, ma è necessario comprendere che non ci si può aspettare lo stesso lusso della metropolitana di Mosca, perchè questa è stata costruita dopo la guerra, quando la città doveva essere restaurata e non c’erano abbastanza soldi per tutto, addirittura per diverse stazioni il pavimento era originariamente coperto di asfalto e solo con il tempo è stato sostituito con marmo e granito. . Dal 2016, la metropolitana di San Pietroburgo è stata classificata 19° posto come metropolitana più frequentata nel mondo e 4° in Europa, dopo le metropolitane di Mosca, Parigi e Londra. Molte stazioni hanno un design architettonico e artistico unico, che rende la metropolitana di San Pietroburgo una delle più belle al mondo. Nella metropolitana funziona una connessione wi fi gratuita, attivabile richiedendo il codice. Nella metropolitana di San Pietroburgo i nomi delle stazioni sono scritti sia in russo che in lettere latine traslitterate.   Stazione Ploshchad Vosstaniya La stazione si trova sulla linea Kirovsko-Vyborgskaja, la numero 1 di colore rosso della metropolitana di San Pietroburgo alla profondità di 58 m., è stata inaugurata il 15 novembre 1955, su disegno del gruppo degli architetti russi e prende il nome dalla sua posizione sotto la anonima Piazza ”Ploshchad Vosstaniya”. l’atrio della stazione fu costruito sul sito della Chiesa dell’ingresso del Signore a Gerusalemme Znamenskaya, 1794, chiusa nel 1938, fatta saltare in aria nel 1941. La stazione è decorata sul tema della Rivoluzione d’ottobre del 1917. Nel progetto gli architetti hanno usato i metodi classici di modellatura, che corrispondevano alla tradizione prevalente nell’architettura sovietica degli anni’50. Le sale della stazione sono decorate con archi bianchi come la neve, medaglioni a parete, modanature in stucco, griglie decorative e enormi lampadari, un lusso simile a quelli presenti in un “Palazzo” decorazione unica della metropolitana di San Pietroburgo. I piloni della sala centrale della stazione sono decorati con 4 bassorilievi: “L’esibizione di V. Lenin nel Palazzo Tauricheskij” è l’unica opera che ha conservato l’immagine di Stalin a San Pietroburgo – “V. Lenin alla capanna di Razliv” dello scultore V. Pinchuk – “Cannonata dell’Incrociatore Aurora” dallo scultore A. Razumovskij – “L’assalto al palazzo d’inverno ” opera dello scultore V. Ignatievich. In questa stazione avviene anche l’interscambio con la Linea 3 attraverso la stazione Majakovskaja.   Stazione Vladimirovskaya Stazione Vladimirovskaya si trova alla linea Kirovsko-Vyborgskaja, la numero 1 di colore rosso della metropolitana di San Pietroburgo alla la profondità di 55 m, è stata inaugurata il 15 novembre,1955. La stazione nominata dalla sua vicinanza con anonima Piazza  e vicino la Chiesa dell’Icona della Madonna di Vladimir eretta nel 1783, dall’architetto Francesco Rastrelli. La decisione di costruire la stazione di Vladimirskaya fu presa nel 1951, quando la città di Leningrado si stava riprendendo dai bombardamenti subiti durante la II Guerra Mondiale, i fondi erano molto limitati, il progetto vincente fu quello con il budget più economico. Per questo motivo, l’atrio della stazione e stato integrato al piano terra dell’edifico già costruito in precedenza, per le decorazione della Stazione furono usati materiali nobili come il marmo di diversi colori: giallo dorato e bianco con inserti di bronzo. La scena principale delle decorazioni è il luminoso pannello a mosaico titolato “Abbondanza” degli artisti A. Mylnikov, A. Korolev, V. Snopov che si trova sopra il passaggio della scala mobile. Dalla stazione si può accedere al Museo di Stato russo dell’Artico e dell’Antartico e al Museo di F. Dostoevskij e alla Chiesa dell’icona della Madonna di Vladimir.   Stazione Pushkinskaya La stazione Pushkinskaya si trova alla linea Kirovsko-Vyborgskaja, la numero 1 di colore rosso della metropolitana di San Pietroburgo alla la profondità di 57 m., è stata inaugurata il 30 aprile 1956, su disegno degli architetti L. Polyakov e V. Petrov. Il nome è associato alla vicinanza della stazione ferroviaria di Vitebsk che collega San Pietroburgo con la città di Pushkin-Tsarskoye Selo, una delle perle nella collana della periferia di San Pietroburgo. Il progetto della decorazione della stazione Pushkinskaya prevedeva inizialmente dewcorazioni sul tema la ferrovia di Tsarskoye Selo, la prima ferrovia russa, ma presto il tema cambiò radicalmente. Oggi la stazione è dedicata al famoso poeta russo Alexander Pushkin ed è considerata una delle più belle stazioni di San Pietroburgo. L’architettura e la decorazione interna della stazione è sostenuta dalla tradizionale solennità barocca, popolare negli anni ’50 e ’60 del XX° secolo. I piloni sono rivestiti in marmo bianco, il pavimento è realizzato con granito rosso scuro, contornato ai bordi con marmo bianco e nero. Nella sala ci sono le lampade simile a torce con coppe in cristallo,  le lampade sono decorate con scudi placcati in oro, lance e altri dettagli. Alla fine della sala centrale si trova una statua di A. Pushkin opera dello scultore M. Anikushin,  nella nicchia dietro la statua c’è un pannello dell’artista M. Engelke, che raffigura un angolo del parco Tsarskoye Selo,  il pannello è illuminato dal basso da lampade fluorescenti che danno l’impressione del sole sorgente.   Stazione Tiechnologhicheskij institut La Stazione Tiechnologhicheskij Institut si trova sulla linea Kirovsko-Vyborgskaja, la numero 1 di colore rosso della metropolitana di San

I piatti di San Pietroburgo che bisogna assaggiare

Specialità locale dagli antipasti ai dolci. Abbiamo selezionato i piatti più famosi e autentici di San Pietroburgo, rinomati e che sono i biglietti da visita della città sulle rive della Neva e dopo aver visto i luoghi più famosi l’Ermitage, la Piazza dell’Ammiragliato e una passeggiata nella Prospettiva Nievsky. I piatti raccolti in questo articolo sono i più familiari e amati dai residenti di San Pietroburgo sin dai tempi in cui la città si chiamava Leningrado.   Antipasto: Pesce koryushka (Kòriuscà) fritto Koryushka il nome russo di pesce lo Sperlano (lat. Osmerus eperlanus) è un pesce di medie dimensioni che vive nei laghi e nel Mar Baltico dove spesso risale l’acqua dolce del fiume Neva. Secondo la leggenda, lo Sperlano è diventato un mito della scelta del luogo dove far sorgere San Pietroburgo si dice che Pietro I° vide banchi di pesci d’argento nel fiume e quindi pesca abbondante per la città futura e quando la città fu fondata lo Sperlano divenne il cibo preferito per la crescente popolazione della capitale settentrionale. Oggi lo Sperlano è il piatto principale del fritto è il marchio gastronomico di San Pietroburgo. Il pesce è cucinano secondo una ricetta vecchia, ma molto semplice. Pesce con carne delicata e con un adeguato contorno si crea una sinfonia unica di gusto. Può essere preparato in vari modi: bollito, affumicato e marinato e servito come antipasto o come secondo. Ogni anno a maggio a San Pietroburgo si svolge il festival gastronomico dedicato ai piatti preparati con il pesce Koryushka.   Minogi (Minòghi) della Neva marinati Un altro antipasto che potete assaggiare a San Pietroburgo è Minogi della Neva  marinati. La parola in russo minogi è la lampreda della Neva (Lampetra fluviatilis) una specie della famiglia delle lamprede predatrici che vivono nei bacino fluviale che sfocia nel Mar Baltico. A San Pietroburgo le adorano e sanno cucinarle molto bene, i ristoranti di solito le preparano fritte e dopo messe in una marinata  l’opzione più pratica e deliziosa. Se vi capita di trovare le lamprede affumicate vale la pena di assaggiarle. La carne di lampreda è considerata una prelibatezza, quindi il suo prezzo è adeguato.   Primo piatto   Rassolnik Leningradskij (Rasssolniik Lieningradekii) Questo piatto nato più di 100 anni fa è un vero esempio di cucina sovietica, questo piatto veniva  preparato in tutte le mense dei lavoratori, nelle Столовой (trattorie) e persino nei ristoranti dell’URSS. Il suo nome deriva dall’uso della salamoia di cetrioli (in russo rassol) che è un ingrediente assoluto di questa zuppa. Il rassolnik di Leningrado è una zuppa dal sapore amarognolo a base di brodo di carne, con l’aggiunta di verdure fritte (carote, patate, cipolle), cetrioli sotto aceto e la loro salamoia. Nel rassolnik di Leningrado non può mancare l’orzo perlato che è un ingrediente molto importante che fa la differenza con gli altre tipi di rassolnik presenti nella cucina russa. Viene servito caldo con panna acida ed erbetta trita . Questa è davvero la zuppa del proletariato creata dai cuochi di Leningrado!   Secondo piatto   Filetto alla Stroganov Un piatto con questo nome va preparato solo con filetto di manzo tritato finemente, questo è un piatto molto popolare della cucina russa, la sua invenzione è attribuita ad un famoso residente di San Pietroburgo, il conte Alexander Stroganov, il suo Palazzo è all’inizio della Prospettiva Nevskij. La leggenda narra che il cuoco personale del conte, il francese André Dupont, una volta abbia cucinato uno stufato di manzo tritato finemente, condito con panna acida e farina, aggiungendo, in modo francese, un cucchiaio di vino Madera. Il piatto si rivelò molto tenero, succoso e aromatico, e fu molto apprezzato dal vecchio conte e successivamente da tutti i suoi ospiti.   Grechaniki (Greciàniki) Queste polpette senza pretese fatte di carne macinata con l’aggiunta di grano saraceno bollito appartengono alla cucina ucraina e bielorussa, furono i cuochi originari di queste repubbliche che le portarono a San Pietroburgo durante il periodo dell’Unione Sovietica, il suo nome deriva dalla parola “grecia “ perchè è così che in russo si chiama il grano saraceno. Il piatto piacque molto e ha messo radici a San Pietroburgo ormai da molti anni. E’ un piatto tipico della cucina casalinga e viene cucinano secondo le ricette scritte a mano secondo le tradizioni delle madri e delle nonne. I Grechaniki sono polpette prima fritte e poi stufate al forno con l’aggiunta di salse di pomodoro o panna acida. Le casalinghe di San Pietroburgo hanno apportato i loro miglioramenti, soprattutto con l’aggiunta, nella salsa, di un po’ di funghi succosi e buoni.   Bitochki di Skobelev (Bitocki di Skovielev) In Russia, come in altri paesi europei, c’è una moda dare un nome ai piatti e questo è successo con  i bitochki, che prendono il nome dalla figura storica di San Pietroburgo, il generale dell’esercito dello zar Mikhail Skobelev (1843–1882). Non è certo se abbia avuto qualche collegamento personale con il piatto, ma sicuramente un singolare tributo di rispetto,  da parte dei suoi conpaesani al grande comandante nato a San Pietroburgo. Il piatto è preparato con la carne macchinata di pollo o il vitello aggiungendo ingredienti come: uovo, burro, polpa di pane bianco, latte, panna acida per fare delle polpette. Il nome suo deriva dal verbo russo “bit’” (battere), infatti la carne macinata viene battuta, togliendo così l’aria che si è formata tra la carne e dopo la tostatura i bitochki Skobelevskie vengono serviti accompagnati da piselli freschi con purè o con altre verdure.   I dolci    Pyshki (Piskii) (ciambelle) La parola “pyshki“ in italiano vuol dire “cicciotti”. I Pyshki di San Pietroburgo sono un dessert tradizionale e delizioso, sono conosciuti fin dai tempi dello Zar Nicola II, di cui ne ara ghiotto, ma anche ai tempi dell’ Unione Sovietica la gente si metteva in fila per comprarli e ancora oggi questa è la prelibatezza più amata dagli abitanti di Pietroburgo. E’ un dolce fritto di pasta morbida di forma rotonda con un piccolo buco nel mezzo ricoperto di zucchero a velo è  vero bombolone o ciambella,

San Pietroburgo:  Prospettiva Nevskij 12 bellezze da non perdere

Prospettiva Nevskij La via principale della città di San Pietroburgo è la Pospettiva Nevskij lunga 4,6 km, camminare lungo questa strada, che è la principale della città è una bella passeggiata con tante cose da vedere e se anche voi lo farete sarete parte dei circa 2 milioni di persone che passano lungo la Nevskij ogni giorno. Una passeggiata lungo la magnifica Nevskij Prospekt è piacevole in qualsiasi momento della giornata, anche di sera in quanto ha un’illuminazione bella e originale. La Prospettiva Nevskij fu fatta per ordine di Pietro il Grande come la  strada principale che avrebbe collegato la città prima con quella di Novgorod per arrivare a Mosca. Il nome moderno della Pospettiva (viale) su imitazione degli Champs-Élysées di Parigi, la ottenne nel 1781 poiché congiungeva la città al Monastero dedicato al Granduca Alexander Nevskij, un eroe nazionale, da cui il nome della Prospettiva. Questo grande viale di San Pietroburgo in alcuni punti raggiunge la sezione più ampia a Gostiny Dvor con di 60 m di larghezza, mentre la più stretta sull’argine di Moika è di 25 m. Il lato destro della Prospettiva  è chiamato informalmente “ombreggiato” e l’altro lato “soleggiato” molto apprezzato per le passeggiate. Nel XVIII secolo, la Prospettiva Nevskij vide un boom edilizio provocato dalla presenza dei Palazzi della famiglia imperiale e per questo molto richiesto dai ricchi abitanti della città che volevano dimostrare il loro status di agiati, XIX°, al suo apogeo Nevskij Prospekt era piena di edifici di varie banche, società commerciali di successo e consigli delle società per azioni internazionali più importanti. Per conoscere la Prospettiva Nevskij è necessario sapere che il punto di partenza indicato dall’imperatore Pietro I° è la Piazza dell’Ammiragliato e termina con il Monastero Alexander Nevskij Lavra. L’Ammiragliato L’Ammiragliato di San Pietroburgo è una costruzione in stile Impero, eretta su progetto dell’architetto Andrejan Zacharov  (1806- 1823), si trova all’inizio della Prospettiva Nevskij, di fronte alla Piazza del Palazzo d’Inverno. Ha una caratteristica guglia dorata sormontata da una banderuola a vento dorata a forma di una piccola navetta è la barchetta sulla guglia dell’edificio è uno dei simboli di San Pietroburgo. Nel XIX° Sec nel cantiere navale di fronte all’Ammiragliato avveniva la costruzione di navi a vela che continuò fino al 1844. Oggi, nell’edificio sono rimasti gli uffici della flotta russa come : il Ministero del mare, il Quartier Generale Navale, la principale amministrazione idrografica russa e la Cattedrale dell’Ammiragliato che dal 1709-1939 ospitò il Museo Navale.         Palazzo Stroganov, Nevskij, 17 La costruzione del futuro Palazzo Stroganov iniziò, presumibilmente, nel 1720, quando fu costruito il primo nucleo di appartenenti per la famiglia di un ricco Barone russo, Sergei Stroganov o Stroganoff, dignitario della Corte imperiale nonchè industriale, ma nel 1742 la famiglia acquistò un’altra casa incompiuta che sì trovata affianco e grazie architetto F. B. Rastrelli i due edifici furono riuniti in un unico insieme, che oggi si può ammirare. Questo monumento architettonico ha mantenuto nel tempo il suo colore rosa e bianco, nello stile del barocco elisabettiano. Nel 1918 il Palazzo fu requisito dai Soviet e divenne il Museo di Stato Russo, successivamente numerose opere appartenenti alle collezioni Stroganov furono vendute all’estero e altre furono inviate ai musei di Mosca. Oggi il palazzo restaurato nel 1988  fa  parte del Museo russo di San Pietroburgo e ospita mostre temporanee di opere provenienti dalle sue collezioni e da collezioni di altre grandi musei d’arte russi e internazionali. Gli orari di apertura del Palazzo Stroganov sono gli stessi del Museo russo ( fai un click per museo).   Cattedrale di Kazan, Nevskij, 25 La perla della passeggiata è la Cattedrale di Kazan, in stile neoclassico, una delle più grandi Chiese di San Pietroburgo e della Russia. Progettata da Andrej Voronich in stile impero e realizzato in 10 anni (1801-1811), il bellissimo edificio di fronte alla Prospettiva Nevskij ha una facciata a nord e un elegante e vasto colonnato corinzio ad emiciclo, di ispirazione beniniana, con 144 colonne che protegge una piccola Piazza di fronte alla scalinata della  Cattedrale. È unica fra i principali edifici religiosi ad essere stata costruita da architetti e maestranze di altissimo valore professionale, con manodopera russa di diverse migliaia di persone e con una profusione di materiali preziosi (oro, marmi pregiati, dipinti, vetrate) da essere alla pari con altre famose Cattedrali nel mondo. La Cattedrale è dedicata alla Madonna di Kazan’, una delle icone più venerate della Russia. Attiva chiesa ortodossa, Ingresso libero ogni giorno dal 6:30 al 20:00     La casa Singer, Nevskij, 28 L’edificio era stato costruito per ospitare la filiale russa della Singer Company, che originariamente intendeva costruire un grattacielo, come a New York City con il Singer Building, ma essendo obbligata dal decreto dello Zar a non superare l’altezza del Palazzo d’Inverno si fermò sotto i fatidici 23,5 metri e nel 1902 iniziarono i lavori per la costruzione di un Palazzo in stile art nouveau, su disegno dell’architetto Pavel Suzor, un magnifico edificio con una torre che si innalza in alto che terminarono nel 1904. La casa Singer oggi più nota come “Casa dei libri” è la più grande libreria della città, l’edificio ha sei piani per una superficie di circa 7000 m², la libreria ha una biblioteca e un accogliente caffè, un vero paradiso per gli appassionati della letteratura.       Basilica Santa Ekaterina, Nevskij, 32 La più grande Chiesa cattolica della città è la Basilica di Santa Caterina d’Alessandria, questa rappresenta una delle prime parrocchie cattoliche occidentali in Russia, fondata nel primo quarto del XVIII secolo., costruito tra il 1738 e il 1783 dall’architetto Domenico Trezzini. L’edificio ha la forma di una croce latina, coronata da una grande cupola, la lunghezza dell’edificio è di 44 metri, la larghezza è di 25 metri, l’altezza è di 42 metri. Nel 1984 uno spaventoso incendio distrusse l’interno della chiesa e solo nel 1992 finirono i lavori di ristrutturazione e nello stesso anno ci fu la riconsacrazione della Chiesa. Oggi è l’unico centro cattolico dove i cittadini russi e i turisti provenienti

San Pietroburgo: Piazza del Palazzo d’inverno

Piazza del Palazzo d’inverno di San Pietroburgo   Piazza del Palazzo d’Inverno è la piazza principale di San Pietroburgo ed è un insieme architettonico unico, rappresenta il centro della città  con i suoi monumenti che sono diventati i simboli inclusi nella lista del patrimonio mondiale dell’UNESCO. Quando la nuova città stava appena emergendo sulle rive paludose, non esisteva ancora il magnifico Palazzo d’Inverno, la Colonna di Alessandro o l’Arco maestoso del Palazzo dello Stato Maggiore, non solo non c’era la piazza, il centro della capitale era prato e dove oggi c’è il Palazzo dell’Ammiragliato una volta c’era un un campo ricoperto di erba fitta dove i residenti dei borghi vicini pascolavano le mucche e organizzavano feste pubbliche durante le vacanze. L’attuale aspetto della Piazza si formò tra la seconda metà del XVIII e la prima metà del XIX secolo, nel 1754, sino al 1762 l’architetto B.F. Rastrelli, presento il progetto che permise di costruire il Palazzo d’Inverno, poi nel periodo che va dal 1819 al 1829 l’architetto K.I. Rossi, costruì l’edificio dello Stato Maggiore con un arco trionfale, che diede ulteriore armonia architettonica con gli altri Palazzi della piazza e la sua bellezza fu completata con la costruzione della Colonna di Alessandro, eretta dall’architetto O. Montferrand per ordine dello Zar Nicola I° in memoria della vittoria di Alessandro I° nella guerra patriottica del 1812 contro Napoleone, e dalla costruzione del Quartier Generale del corpo di guardia dello Zar, costruita nel 1837-1843 su disegni dell’Architetto A.P. Bryullov. Piazza del Palazzo, questo è il nome riportato sulla topografia della città, ha cambiato aspetto più di una volta a causa del  cambiamento del colore del Palazzo d’Inverno, inizialmente, era un colore ocra caldo con decorazioni bianche, alla fine del 19 ° secolo, ha acquisito una tonalità di mattoni rossi il rosso terracotta durante la residenza reale, quando incontrò la Rivoluzione d’Ottobre. Negli anni sovietici, il Palazzo d’Inverno provò abiti grigi e taupe (un colore neutro tra il beige e il fango), solo dopo la II^ Guerra Mondiale  il team di architetti fece la scelta di ritornare alla familiare tinta blu-smeraldo con una finitura bianca e oro del Periodo di Caterina II^. Dal 1844 al 1905, fu l’edificio residenziale più alto di San Pietroburgo e della Piazza, infatti secondo il decreto di Nicola I°, i proprietari privati non avevano il diritto di costruire case più alte di 23,5 metri (11 braccia) quella era l’altezza della cornice del Palazzo d’Inverno. Le belle pietre che lastricano la Piazza sono apparsi per la prima volta nel 1977, in occasione del 60° anniversario della Rivoluzione d’Ottobre e hanno sostituito il pavimento in asfalto. Molti considerano la Piazza Rossa di Mosca la più grande della Russia, ma non è così, la piazza del Palazzo è più spaziosa, occupa 5 ettari mentre quella della Capitale ne occupa 4,6 ettari. Dagli anni ’90 sulla Piazza del Palazzo si tengono annualmente concerti, eventi sportivi e culturali che richiama tutta la città, perché questo è Il posto più comodo e caldo in tutta la città di Pietroburgo (chiuso dal vento freddo del mare e prende una corrente calda dalla Prospettiva Nevsky). L’angelo sulla Colonna di Alessandro è uno dei tre angeli custodi della città di San Pietroburgo gli altri due si trovano sulla guglia della Cattedrale di Pietro e Paolo e sulla cupola della Chiesa di Caterina sull’isola di Vasilyevsky.  

San Pietroburgo la città più romantica della Russia

La città di San Pietroburgo è conosciuta in tutto il mondo come la città più romantica dalla Russia. La città di San Pietroburgo è conosciuta in tutto il mondo come la città più romantica dalla Russia, che ha saputo mantenere la sua bellezza, che risale al rinascimento russo , soprattutto quello della Zarina Caterina II e in grado di superare in popolarità la stessa capitale Mosca, oggi è la città russa più visitata dai turisti stranieri, tanto da esser premiata più volte dal World Travel Awards come la miglior destinazione culturale turistica (World’s Leading Cultural City Destination) e riconosciuta come la migliore, nella nomination di “Miglior Città da visitare in Europa” (Leading City Destination), grazie ai suoi 8.464 siti del patrimonio culturale russo, relativi a monumenti storici e culturali e ad oltre 200 musei. San Pietroburgo fu fondata dallo Zar Pietro il Grande (1682-1725) sul delta della Neva, dove il fiume sfocia nella baia omonima, che fa parte del golfo di Finlandia e concepita fin dall’inizio come porto commerciale e base navale e nuova capitale dell’Impero russo, sede della Corte degli zar. San Pietroburgo per lo Zar Pietro rappresentava la fuga da tutto ciò che non sopportava della vecchia Russia ancora medievale nei costumi e nella cultura, fuori dal progresso europeo dell’epoca e fu destinata a divenire la nuova capitale dell’impero russo e in virtù della sua posizione ad essere una “finestra sull’Occidente“, che permetteva scambi commerciali e culturali. La città rappresenta nella storia della Russia la capitale delle due rivoluzioni russe quella del 1905 e quella del 1917 due eventi che hanno cambiato la storia russa, ma anche mondiale. San Pietroburgo, specialmente nel centro della città ha conservato la sua architettura storica originaria del 1770, in gran parte costituita da edifici barocchi e neoclassici, anche se un certo numero di edifici sono stati demoliti dopo la presa del potere da parte dei bolscevichi. Il più antico edificio tutt’oggi esistente è una casa in legno costruita per Pietro I nel 1703 sulla riva del Neva, vicino a Piazza Trinity. Dal 1991 il centro storico di San Pietroburgo e i relativi gruppi di monumenti sono stati elencati dall’UNESCO come patrimonio dell’umanità. San Pietroburgo viene chiamata la “Venezia russa” non solo perché diversi architetti italiani hanno li lavorato, ma anche per la specifica somiglianza naturale con la città italiana: costruita recuperando dal mare la terra, Il 10% del territorio di San Pietroburgo è coperto da fiumi e bacini idrici, con 93 canali con una lunghezza totale di circa 300 km e circa 342 ponti di cui 13 ponti levatoi funzionanti, che collegano tutta la città. Strano a dirsi, ma è vero a a San Pietroburgo ci sono più tram che in qualsiasi altra città nel mondo e se metti tutti i binari del tram in una riga, la loro lunghezza supererà i 600 km! Trecento anni di storia hanno visto San Pietroburgo con diversi nomi: il primo nome è stato Peterburg alla maniera tedesca, successivamente prese il nome di “Sankt Peterburg” (San Pietroburgo) nel 1914 lo Zar Nicola II la volle chiamare Pietrogrado in onore dello Zar Pietro I° e nel 1924 la città fu ribattezzata Leningrado dopo sei giorni dalla morte di Lenin e solo nel 1991 è stato restituito il nome originale di “San Pietroburgo”, mentre la Regione ha mantenuto il nome di Oblost (Regione) di Leningrado. La storia recente di questa città ci racconta delle traversie subite dalla sua popolazione a partire dalla rivoluzione del 1905 che vide insorgere la città contro lo Zar e l’aristocrazia allo scoppio della Rivoluzione d’Ottobre (1917) quando fu teatro di aspri combattimenti fra le forze schierate quelle dei bolscevichi contro quelle controrivoluzionarie che durarono sino al 1919. Le difficoltà sperimentate nel corso della guerra civile, non solo provocò la perdita del ruolo di Capitale, ma causarono la diminuzione della popolazione, anche per lo spostamento della capitale a Mosca (1918). Ma l’epopea più eroica la città di Leningrado la dimostrò nel 1941, durante l’assedio delle truppe tedesche, finì di avere rapporti con il resto della Russia e solo quando eroici combattenti, attraverso la strada costruita sul ghiaccio sul Lago Ladoga riuscirono a portare viveri ad una popolazione che subì circa un milione di morti tra fame, malattia e bombardamenti, l’assedio fu rotto nel 1943 ma la città fu liberata definitivamente nel 1944.

Le “Notti Bianche” di San Pietroburgo tra i 20 migliori eventi culturali del 2018

Il festival “Notti Bianche” è stato incluso nei top 20 dei più brillanti eventi culturali   Il festival “Le notti bianche” di  San Pietroburgo è entrato nei 20 migliori eventi culturali del 2018. Secondo l’inglese di The Telegraph San Pietroburgo durante le notti lunghe e  luminose, quando i tramonti si cambiano con le albe, la città offre spettacoli indimenticabili a tutte le ore e in tutti i luoghi culturali come al Teatro Mariinsky che in quel periodo presenta un ricco programma di opere e balletti. La città di notte assume un aspetto fantastico, infatti viene proposto un carnevale che coinvolge grandi e piccoli, cittadini di San Pietroburgo e turisti rallegrati da fuochi d’artificio, delle compagnie di artificieri più importanti del mondo che colorano il cielo e le rive e il fiume Neva. Il Festival “White Nights” di San Pietroburgo si terrà dall’8 giugno al 5 luglio 2018, facendo attenzione di verificare le date che potrebbero cambiare in relazione alla Coppa del Mondo di calcio, poiché la città è una delle sedi  che ospita partite di girone e le semifinali.