La città di San Pietroburgo è conosciuta in tutto il mondo come la città più romantica dalla Russia.
La città di San Pietroburgo è conosciuta in tutto il mondo come la città più romantica dalla Russia, che ha saputo mantenere la sua bellezza, che risale al rinascimento russo , soprattutto quello della Zarina Caterina II e in grado di superare in popolarità la stessa capitale Mosca, oggi è la città russa più visitata dai turisti stranieri, tanto da esser premiata più volte dal World Travel Awards come la miglior destinazione culturale turistica (World’s Leading Cultural City Destination) e riconosciuta come la migliore, nella nomination di “Miglior Città da visitare in Europa” (Leading City Destination), grazie ai suoi 8.464 siti del patrimonio culturale russo, relativi a monumenti storici e culturali e ad oltre 200 musei.
San Pietroburgo fu fondata dallo Zar Pietro il Grande (1682-1725) sul delta della Neva, dove il fiume sfocia nella baia omonima, che fa parte del golfo di Finlandia e concepita fin dall’inizio come porto commerciale e base navale e nuova capitale dell’Impero russo, sede della Corte degli zar.
San Pietroburgo per lo Zar Pietro rappresentava la fuga da tutto ciò che non sopportava della vecchia Russia ancora medievale nei costumi e nella cultura, fuori dal progresso europeo dell’epoca e fu destinata a divenire la nuova capitale dell’impero russo e in virtù della sua posizione ad essere una “finestra sull’Occidente“, che permetteva scambi commerciali e culturali.
La città rappresenta nella storia della Russia la capitale delle due rivoluzioni russe quella del 1905 e quella del 1917 due eventi che hanno cambiato la storia russa, ma anche mondiale.
San Pietroburgo, specialmente nel centro della città ha conservato la sua architettura storica originaria del 1770, in gran parte costituita da edifici barocchi e neoclassici, anche se un certo numero di edifici sono stati demoliti dopo la presa del potere da parte dei bolscevichi.
Il più antico edificio tutt’oggi esistente è una casa in legno costruita per Pietro I nel 1703 sulla riva del Neva, vicino a Piazza Trinity.
Dal 1991 il centro storico di San Pietroburgo e i relativi gruppi di monumenti sono stati elencati dall’UNESCO come patrimonio dell’umanità.
San Pietroburgo viene chiamata la “Venezia russa” non solo perché diversi architetti italiani hanno li lavorato, ma anche per la specifica somiglianza naturale con la città italiana: costruita recuperando dal mare la terra, Il 10% del territorio di San Pietroburgo è coperto da fiumi e bacini idrici, con 93 canali con una lunghezza totale di circa 300 km e circa 342 ponti di cui 13 ponti levatoi funzionanti, che collegano tutta la città.
Strano a dirsi, ma è vero a a San Pietroburgo ci sono più tram che in qualsiasi altra città nel mondo e se metti tutti i binari del tram in una riga, la loro lunghezza supererà i 600 km!
Trecento anni di storia hanno visto San Pietroburgo con diversi nomi: il primo nome è stato Peterburg alla maniera tedesca, successivamente prese il nome di “Sankt Peterburg” (San Pietroburgo) nel 1914 lo Zar Nicola II la volle chiamare Pietrogrado in onore dello Zar Pietro I° e nel 1924 la città fu ribattezzata Leningrado dopo sei giorni dalla morte di Lenin e solo nel 1991 è stato restituito il nome originale di “San Pietroburgo”, mentre la Regione ha mantenuto il nome di Oblost (Regione) di Leningrado.
La storia recente di questa città ci racconta delle traversie subite dalla sua popolazione a partire dalla rivoluzione del 1905 che vide insorgere la città contro lo Zar e l’aristocrazia allo scoppio della Rivoluzione d’Ottobre (1917) quando fu teatro di aspri combattimenti fra le forze schierate quelle dei bolscevichi contro quelle controrivoluzionarie che durarono sino al 1919.
Le difficoltà sperimentate nel corso della guerra civile, non solo provocò la perdita del ruolo di Capitale, ma causarono la diminuzione della popolazione, anche per lo spostamento della capitale a Mosca (1918).
Ma l’epopea più eroica la città di Leningrado la dimostrò nel 1941, durante l’assedio delle truppe tedesche, finì di avere rapporti con il resto della Russia e solo quando eroici combattenti, attraverso la strada costruita sul ghiaccio sul Lago Ladoga riuscirono a portare viveri ad una popolazione che subì circa un milione di morti tra fame, malattia e bombardamenti, l’assedio fu rotto nel 1943 ma la città fu liberata definitivamente nel 1944.
Lascia un commento