L’iconografia sovietica nella Metropolitana di Mosca
La storia della creazione della Metropolitana di Mosca, piaccia o no, è indissolubilmente legata a Stalin.
La storia della metropolitana moscovita è iniziata alla fine di novembre del 1931, quando una prima bozza del progetto delle sue prime linee fu presentata nel comitato del partito di Mosca e approvata personalmente da Stalin.
Il 10 dicembre 1931, nel cortile della casa n. 13A di via Rusakovskaya, che si trova nel distretto di Sokolniki, la zona orientale di Mosca, sette operai iniziarono i rilievi necessari agli scavi della futura metropolitana, che oggi stupisce per la sua grandezza e bellezza.
Quattro anni dopo, il 15 maggio 1935, la Metropolitana di Mosca era aperta ai passeggeri per un percorso che comprendeva 11,6 km di binari ferroviari, 13 stazioni ed era servita da 14 treni.
La storia della metropolitana di Mosca ha un percorso pieno di leggende con storie non lontane dalla verità, che d’altronde derivano dalla storia che riguarda il periodo di Stalin.
La leggenda più popolare della Metropolitana di Mosca associata al nome di Stalin, riguarda i colori con cui sono indicate le prime tre linee della metropolitana sulla mappa: marrone per la linea Kolzevaya, rosso per la linea Sokolniceskaya e blu per la Arbatsko-Pokrovskaya.
Il colore marrone non è tra i colori più diffusi nella storia della Russia sovietica, ma secondo la leggenda, quando fu presentato il progetto per indicare la posizione della prima linea principale della futura metropolitana, accadde che Stalin mise un bicchiere di caffè al centro del foglio del progetto per chiedere il suo punto di vista, ma alla fine della riunione rimase la traccia del caffè versato casualmente e fu “accettata per l’esecuzione” il colore marrone che fu usato per designare la linea Kolzevaya sulla mappa della metropolitana.
Anche per i colori delle altre due linee successive, la leggenda dice che quando Iosif Stalin discusse il progetto con gli ingegneri, usò una matita rosso-blu (molto comune a quel tempo) e dopo aver disegnato la seconda linea con la matita rossa, la matita si spuntò e per disegnare la terza, lui utilizzò la matita blu e nessuno osò cambiare i colori.
Stalin usò la metropolitana solo una volta, ciò accadde il 6 novembre 1941, quando scese la scala mobile della metropolitana della stazione Belorusskaya e arrivò con la metropolitana alla stazione Mayakovskaya, dove quel giorno si teneva una solenne manifestazione in onore della ricorrenza della rivoluzione del 1917.
In quel periodo era consuetudine inserire l’immagine di Stalin o quella Stalin e Lenin nella decorazioni delle sale delle stazioni a prescindere dal tema dedicato a quella Stazione.
Non sappiamo, perché non c’è documentazione, se Stalin intervenisse per dare ordini ai progettisti o agli architetti per fare questi inserimento, ma c’è la certezza che gli architetti che presentavano il progetto di tutte le prime stazioni, l’inserimento delle immagini dei due protagonisti della Rivoluzione d’Ottobre era la chiave per fare accettare il progetto.
Dopo il XX° Congresso del Partito Comunista dell’Unione Sovietica (PCUS) che si tenne presso il Gran Palazzo del Cremlino di Mosca dal 14 al 26 febbraio 1956 e passato alla storia per l’intervento dell’allora Primo segretario del partito comunista Nikita Krusciov, in cui denunciò il culto della personalità del suo predecessore, Iosif Stalin, aprendo così al processo di destalinizzazione in 15 stazioni della Metropolitana di Mosca furono modificati o completamente rimossi sculture, bassorilievi, pannelli e mosaici, iscrizioni legate al nome e alle immagini di Stalin.
L’ordine di distruggere opere storicamente significative create da importanti architetti, artisti, scultori del periodo sovietico, fu una vera damnatio memoriae, la pena che i Romani attuavano contro gli imperatori, consistente nella cancellazione di qualsiasi traccia riguardante quella persona, come se essa non fosse mai esistita.
Nikita Krusciov applicò puntigliosamente la delibera del XX° Congresso visitando personalmente le stazioni della metropolitana dando istruzioni per cambiare o smantellare completamente le opere che rappresentassero il culto della personalità di Stalin.
Gli interventi più significativi furono fatte sulle seguenti Stazione della metropolitana di Mosca:
Le modifiche apportate sono quelle relative alla sala centrale dove è visibile un grande pannello di mosaico in smalto “Pace in tutto il mondo” del pittore P. Korin che oggi appare secondo i canoni relativi alle icone religiose che raffigurano la Madre di Dio.
Sul panello l’artista ha raffigurato una madre felice con un bambino in braccio, che protende le mani verso i sole, ma il pannello originale degli anni 50 al posto del sole c’era il ritratto di Stalin.
Questo mosaico per gli ordini di Krusciov doveva essere completamente demolito, tuttavia, gli autori del progetto della stazione Novoslobodskaya hanno rischiato prendendo la decisione di salvare il lavoro di Korin dalla distruzione, soprapponendo al pannello un finto muro di marmo.
Solo dopo la fine del potere di Krusciov è stato possibile ottenere il permesso di ripristinare il mosaico all’interno della stazione sostituendo il ritratto di Stalin disegnando un nuovo e parziale mosaico con la parola “Pace” e il mosaico fu titolato “Pace in tutto il mondo” con delle colombe bianche.
Tra i 12 pannelli realizzati con la tecnica del mosaico fiorentino secondo gli schizzi dell’artista G. Oprishko, collocati sul soffitto della sala della stazione, ce n’era uno in cui erano raffigurate le ragazze che ricamavano un ritratto di Stalin. Anche qui, il ritratto fu sostituito con la rappresentazione di una bandiera l’Ordine dello Stendardo Rosso del Lavoro, circondato da spighette di grano e sul nuovo mosaico sono ancora visibili i diversi raggi, che nel passato venivano emanati da una stella rossa a cinque punte con sopra la testa di Stalin.
3. Stazione Komsomolskaya – Linea marrone
Nell’era “del disgelo” furono rifatti tre mosaici del soffitto della sala della stazione che raffiguravano Stalin.
Il primo mosaico “Presentazione dello stendardo delle guardie” (artista P. Korin) raffigurava Stalin mentre porge la bandiera a un soldato in presenza di membri del governo e sullo sfondo si intravedeva il Mausoleo di Lenin. L’opera è stata rifatta proponendo il “Discorso di Lenin alle truppe rosse che vanno al fronte“, sul nuovo mosaico, sono state salvate solo le immagini dei torri del Cremlino.
Il secondo mosaico “Trionfo della vittoria“, nasce con i soldati vittoriosi della Guerra Patriottica gettare le bandiere tedesche ai piedi del Mausoleo, oggi il mosaico completamente rifatto rappresenta una figura allegorica: la madrepatria con un ramo di palma ( simbolo di pace) e una falce e un martello (simbolo sovietico del lavoro).
L’artista Korin, che era stato l’artista che aveva eseguito i lavori originari, fu richiesto di preparare i nuovi bozzetti dei pannelli,. L’artista cercò di realizzare questa nuova composizione in modo tale da includere il maggior numero possibile della scena della Parata precedente, ma si rivelò, da subito un compito impossibile, infatti della composizione originale, nel nuovo mosaico, si sono salvati solo i principali simboli del comunismo: la Torre Spasskaya del Cremlino e il Mausoleo di Lenin.
Il terzo mosaico “Soldati sovietici al Reichstag” ha subito i minimi cambiamenti, infatti l’immagine congiunta di Lenin e Stalin sulla bandiera della vittoria è stata sostituita con una grande ritratto solo di Lenin.
4. Stazione Kievskaya – Linea blu
Per vedere i mosaici che vi segnaliamo dovete capire prima da quale linea arrivate, perché l’opera “Festeggiamenti a Kiev“è situato all’estremità occidentale della stazione della linea blu della linea Arbatsko-Pokrovskaya.
La modifica apportata è leggera e riguarda solo lo stendardo che raffigurava Lenin e Stalin, oggi al centro della bandiera c’è il solo ritratto di Lenin.
5. Stazione Kievskaya – Linea marrone
Ricordiamo che alla Stazione Kievskaya arrivano due linee la linea blu e la linea marrone, la Kolzevaya e i mosaici e i bassorilievi che vogliamo segnalarvi di questa stazione riguardano:
il bassorilievo a nord della sala della stazione, che nel pannello originale vedeva il profilo di Lenin e Stalin fatto in gesso, è stato sostituito da un grande ritratto a mosaico del volto di Lenin.
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il mosaico intitolato “Proclamazione del potere sovietico” che vedeva originariamente la figura di Stalin dietro Lenin è stato sostituito allargando la sola bandiera rossa.
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la bandiera sul mosaico “Riunione di tutto il popolo ucraino” è stata rifatta togliendo le immagini di Lenin e Stalin e mettendo al loro posto una grande immagine solo di Lenin.
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il mosaico con la scritta “XIX° Congresso del PCUS – Partito Comunista del Governo e del Popolo Sovietico” è stato necessario rifarlo completamente, poiché la scena vedeva l’immagine di Stalin e dei suoi compagni di partito, fu sostituita con l’attuale, che rappresenta il Popolo Ucraino in costumi popolari e titolato “Fiorisce l’Ucraina, la Repubblica dei lavoratori e dei contadini!”
Il Mosaico della sala di ingresso che al momento dell’apertura raffigurava una parata di atleti sulla Piazza Rossa, che portano un ritratto di Ioseph Stalin è stata rifatta inserendo il ritratto di Yurij Gagarin, senza tener conto che la Stazione inaugurata nel 1950 vede il ritratto del primo astronauta che volò nello spazio nel 1961 e portano da atleti abbigliati degli anni 50!
Il bassorilievo alla fine della sala della stazione conteneva un grande ritratto di Stalin con uno sfondo di stendardi vittoriosi e lo stemma sovietico, dopo l’applicazione dell’abolizione del culto della personalità del “padre dei popoli” nel 1961, il bassorilievo raffigurante Stalin fu rimosso, e nel 1967 al suo posto fu installato il pannello con un mosaico di smalto “Mattina dell’era spaziale” (artista S. Pavlovskij) che raffigura una madre con il figlio sullo sfondo di stelle e
veicoli spaziali.
Anche qui le contraddizioni storiche si notano, perché la stazione, aperta nel 1950, è decorata con un pannello dedicato allo spazio, sebbene il primo satellite artificiale sia stato lanciato nel 1957 e il primo volo con equipaggio umano nello spazio è del 1961.
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