Storie interessanti del Cremlino di Mosca 
Il Cremlino, situato sulla riva sinistra del fiume Moscova, sulla collina Borovitskij è un simbolo, da sempre di Mosca e colui o colei che abbia fatto una visita a questa città ha sicuramente visitato questo sito e per chi fantastica la capitale della Russia, immagina principalmente le mura del Cremlino, perché ha voglia di visitarlo.
Oggi il Cremlino è una delle strutture architettoniche più famose al mondo, il principale complesso sociale, politico, storico e artistico di Mosca e dal 1990 dichiarato dell’UNESCO: Patrimonio dell’Umanità, nonché residenza ufficiale del Presidente della Federazione Russa.

Fondazione del Kremlino-dipinto di A. Vasnezov
Il primo riferimento al Cremlino di Mosca risale al 1156 durante il regno del principe di Kiev Yuri Dolgorukij (figlio di Vladimir Monomakh), considerato il fondatore di Mosca.
Il Cremlino di quel tempo era una fortificazione fatta di travi di legno e aveva una lunghezza complessiva di circa 850 m. con una superficie di circa 3 ettari.

Fortificazione voluta dallo Zar Ivan I° Kalita
Nel 1237 subì una delle diverse invasioni mongole e la fortezza fu distrutta, insieme a diversi monasteri e chiese dei villaggi vicini, nonostante che questo il sito sin dal 1264 era la residenza dei principi del Granducato di Mosca.
Nel 1339, nel periodo del principe di Mosca Ivan I° Kalita, fu ricostruita una nuova fortificazione, questa volta con terrapieni e le torri, che permisero alla città di essere meglio protetta e diventare più sicura.

Primo Cremlino in pietra bianca
Nel 1366-1367, durante il regno del Granduca Dmitrij Donskoj, le mura del Cremlino furono sostituite con mura in pietra bianca e da quel momento negli annali storici si ritrova spesso il nome particolare che veniva dato alla città: “Mosca di pietra bianca“.
Come fortezza il Cremlino di pietra bianca ha resistito ad assedi e attacchi per più di 100 anni che gli hanno causato gravi danni e distruzione, mentre la cittadella subiva frequenti incendi con le mura della fortezza che dovevano essere continuamente rinforzate per svolgere il loro ruolo protettivo.

Il Cremlino dello Zar Ivan III° “il Grande”
Negli anni 1485-95, per ordine dello Zar Ivan III° il Grande il Cremlino venne ricostruito sia all’esterno che all’intero su progetti degli architetti italiani , che smantellarono le antiche mura di pietra bianca e le ricostruirono con i mattoni rossi, come appare oggi, anche le misure cambiarono diventando 3,5m. a 6,5 m. di spessore e da 5 a 19 m di altezza, con una lunghezza totale di 2.235 m, diventando la fortezza più grande di tutta Europa con una superficie totale di circa 27 ettari.
Nonostante diversi rifacimenti i restauratori mantennero la forma originale delle mura: quella di un triangolo irregolare, che richiamava un antico simbolo sacro di protezione, che non ha nulla a che fare con il cristianesimo, ma che tutti i principi russi vollero mantenere questa forma geometrica della costruzione.
Il Cremlino di Mosca, comunque, non è il più antico tra le fortezze (Kremlin) simili presenti in Russia, infatti il Cremlino di Velikij Novgorod risale al 859, il Cremlino di Rostov è del 950, il Cremlino di Pskov è della fine del XI° secolo, tuttavia, per la sua appartenenza a Mosca è consuetudine definirlo “il Cremlino principale“.

Cremlino-Le mura bianche
Con l’inizio dell’era della dinastia zarista Romanov, il Cremlino vide l’espansione di nuove costruzioni all’interno del suo territorio e sempre per ordine dello Zar Fyodor Alekseevich le mura cambiarono colore: dal rosso divennero bianche, rimanendo così fino agli inizi del 1880.
Il colore bianco delle mura erano un problema, infatti nonostante che prima di ogni evento importante queste venivano ripulite, la calce, che era il materiale usato, non resisteva molto alle piogge, solo nel 1947, in occasione dell’800° anniversario della nascita di Mosca, per ordine di Joseph Stalin le mura e le torri furono ripulite e ridipinte di colore rosso e da allora, per la manutenzione periodica del Cremlino viene usata la vernice rossa opaca.
Le merlature sulle mura, che sono realizzate a forma di lettera “M“, soprannominata dai russi “la coda della rondine” ricordano quelle dei castelli e delle fortezze del XIV° secolo del nord Italia come il Castello Scaligero di Verona e il Castello Sforzesco di Milano.

Il fossato Alevizov
Fino al 1814, il Cremlino era isolato dalla città grazie al lavoro iniziato nel periodo 1508-1519 l’architetto italiano Aloisio da Carcano, noto anche come Aloisio da Milano o con il suo nome russo di Aleviz Frjazin che realizzò un fossato (il fossato Alevizov in suo onore) che lambivano le mura del Cremlino fino al fiume.
Il Cremlino in origine non era solo una struttura difensiva dai nemici esterni, ma dal XIV° al XX° secolo sul suo territorio sorsero diverse istituzioni religiose che comprendevano, 28 monasteri, ma le numerose ristrutturazione del sito, in diversi periodi storici, distrussero molti di quegli edifici, sopratrtutto durante il cambiamento del sistema statale in Russia, dopo la Rivoluzione del 1917.

Dipinto dei giardini pensili del Cremlino
Sul territorio del Cremlino, furono presenti i giardini pensili creati nella prima metà del XVII° secolo sulle terrazze dei piani superiori degli edifici dei Palazzi reali, menzionati, anche dall’imperatrice Anna Ioannovna, sopra le volte in pietra delle stanze inferiori, il giardino era adornato da alberi che producevano frutti: peschi, crespini, meli, pere, noci, anche se condizionati dai climi di Mosca. Strutture perse tra le tante ristrutturazioni

Disegni relativi al camuffamento durante la II^ Guerra Mondiale
Durante la Grande Guerra Patriottica, per proteggere il Cremlino dagli attacchi aerei, fu camuffato, tutti gli edifici del suo territorio furono ridipinti per assomigliare ad aree residenziali e il campanile di Ivan il Grande e le sue cupole furono ridipinte di colore grigio, le croci furono rimosse e le stelle sulle torri furono inscatolate.
Durante l’intero periodo del bombardamento di Mosca, 15 bombe ad alto potenziale esplosivo e 150 bombe incendiarie colpirono il Cremlino, una grossa bomba distruse l’edificio dell’Arsenal.
Le Stelle rosse

Sostituzione dei simboli
Le famose Stelle rosse a cinque punte che si trovano sulle guglie delle 5 torri del Cremlino sono realizzate in vetro rubino con una tecnologia unica e installate il 24 ottobre 1935 per sostituire le aquile che erano emblema dell’Impero russo.

Stella Rossa
Le stelle sono fatte da due strati di vetro, uno interno di colore bianco latte, per diffondere la luce e per ottenere il colore rubino desiderato dello strato esterno, nella miscela del vetro sono stati aggiunti parti di oro e selenio.
Alla base di ogni ruota dentata, sono installati cuscinetti speciali per la rotazione in caso di vento forte, il supporto delle stelle è realizzata in acciaio inossidabile, ciascuna delle stelle ha un sistema di illuminazione con diverse lampade ad alogenuri metallici con una potenza totale di 1000 watt e potenti ventilatori per raffreddarli.
La Torre Spasskaya

Orologio sulla Torre Spasskaya
I rintocchi della Torre Spasskaya del Cremlino sono tra i più antichi al mondo, il primo orologio fu installato nel XV° secolo, in seguito furono ripetutamente restaurati e sostituiti. Attualmente l’orologio è completamente meccanizzato, ma rimane unico al mondo, il suo funzionamento ha una modalità di 150 anni, tra i più antichi d’Europa.
Il peso del meccanismo senza campane è di 25 tonnellate è costituito da diverse migliaia di pezzi e la precisione dello scandire i secondi è ottenuta grazie al pendolo da 32 kg.
Nel 2012 la società immobiliare russa il Consulting Group “Uphill” seguendo l’esempio di Società immobiliari europee, ha stimato in 50 miliardi di dollari il valore del Cremlino di Mosca, come oggetto immobiliare, così da risultare più economica della Torre di Londra (90 miliardi di dollari) e del Colosseo di Roma (oltre 110 miliardi di dollari).
Comunque una passeggiata per visitare il Cremlino di Mosca è obbligatoria, perché la storia e le bellezze li incastonate lo pretendono.
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