Firenze, il 2 gennaio 2022, a Palazzo Pitti, nella Galleria degli Uffizi, è stata inaugurata la mostra permanente “Museo delle Icone Russe” in quattro grandi saloni appena restaurati.
Per la prima volta viene presentata una collezione storica e unica per valore artistico di 78 icone russe, che si è formata in oltre due secoli, tra il XVIII° e il XIX° secolo, raccolto dai rappresentanti delle dinastie regnanti di Firenze: prima i Medici, poi i Lorena.
Presumibilmente le icone, furono portate a Firenze insieme ad altre merci, da mercanti russi arrivati via nave a Livorno, che allora era il principale porto della Toscana.
Questa ipotesi è suffragata dal fatto che molte di queste icone sono di piccole o medie dimensioni, il che significa che erano destinate all’uso domestico e familiare, oppure erano quelle che i viaggiatori portavano con sé. Tuttavia, non si può escludere che alcune icone siano state inviate ai governanti toscani da rappresentanti della Corte russa, visti i crescenti legami commerciali e culturali tra Russia e Italia di quel momento.
Questa collezione degli Uffizi è la prima collezione ordinata cronologicamente di pitture di icone russe, ucraine e bielorusse al di fuori della Russia.
Questa preziosissima raccolta rimase a lungo proprietà privata dei Granduchi di Toscana e solo una volta, alla fine del Settecento, le icone furono esposte per un breve periodo nelle sale della Galleria degli Uffizi come esempi di arte bizantina.
Le più antiche icone russe presentate al Museo degli Uffizi sono state create nei secoli XVI°-XVII° e risalgono alle iconografie dell’Armeria del Cremlino di Mosca e a quelle successive, quando la corte reale si trasferì da Mosca a San Pietroburgo. Gli artisti sono i Maestri delle scuole di Kostroma, Yaroslavl e di altre città del Volga, che seguivano i modelli di Mosca.
Tra le icone appartenenti alla famiglia dei Medici: l’immagine di Santa Caterina d’Alessandria (1693-1694), creata nella bottega dell’Armeria; La Madre di Dio di Tikhvin (1728) e l’icona “In Te si rallegra ogni creatura”(1575-1600).
Tra le opere più pregiate della collezione, da segnalare i due pannelli che compongono il Menologio (1730 – 1750), il calendario delle festività religiose ortodosse divise per semestri: ogni pannello si compone di venti file orizzontali con scene sacre e figure di santi, ciascuna identificata da un’iscrizione
La mostra virtuale, intitolata La Luce del Sacro: Icone russe a Palazzo Pitti, è disponibile anche sul sito della Galleria degli Uffizi
L’etichettatura dei reperti è realizzata non solo in italiano e inglese, ma anche in russo.
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