La “filigrana” del Villaggio Krasnoe sul Volga

Cavallo in filigrana

Il Villaggio di Krasnoe si trova sulla bellissima riva sinistra del fiume Volga, a 35 chilometri a sud-est della città di Kostroma, che è inclusa nel famoso itinerario turistico russo dell’Anello d’oro.

Il nome del villaggio “Krasnoe”  significa  in antico russo “bello” e in effetti, qui tutto è bello, sia la natura, la città e l’artigianato, che qui si pratica fin dai tempi antichi e poiché in Russia ci sono molti insediamenti con lo stesso nome, tutti hanno un addendum che indica la loro posizione geografica, così questo sì chiama Krasnoe sul Volga.

Le tracce del lavorazione con i metalli preziosi si trovano già in insiedamenti dal IX al X secolo, e reperti archeologici finno-ugro channo fatto recuperare numerosi strumenti per a lavorazione di gioielli e bellissimi gioielli dove era già presente una filigrana lieve, poco arrotolata, ma altri ritrovamenti del XII secolo preserntano un’evoluzione della lavorazione, in cui iniziano a comparire più filigrane saldate tra loro.

Ciotola d’argento 1584, appartenente a Boris Godunov

Questa antica tecnica di lavorazione del metallo in Russia prende il suo nome dalla antica lingua slava “skan” che significa intessere, torcere,  che infatti è la “filigrana” (adesso per questo tipo di artigianato si usa tutti due nomi).

La prima menzione dell’artigianato sul territorio del villaggio  Krasnoe risale al 1569, quando lo Zar Boris Godunov, ha dato l’ordine ai contadini che vivevano nelle terre non fertile a impegnarsi ad imparare e produrre questo particolare tipo di gioielli.

Copertina libro in filigrana

Con il tempo vengono ideate ed applicate nuove metodologie, la filigrana traforata ed in rilievo, comincia ad assumere un ruolo importante grazie all’inserimento di pietre preziose, che appaiono nelle forme più svariate dove i grandi maestri ideavano e realizzavano le loro opere seguendo la lavorazione dal primo all’ultimo stadio, custodendo gelosamente tutti i loro segreti , ma è soprattutto dopo il periodo dell’invasione mongolo-tartarica, che inizia la formazione una vera corporazione di mestiere per la produzione in filigrana degli oggetti d’arte in argento  e con l’utilizzazione di pietre preziose, smalti, legno ed avorio intagliato, grazie, soprattutto alle commesse delle famiglie degli Zar, della Corte  e della Chiesa.

Nel XVII secolo la “skan” (filigrana) ebbe una grandissima richiesta da parte dell’aristocrazia e della classe media e a metà del XIX secolo la produzione di oggetti artistici in filigrana divenne  la principale occupazione di villaggio Krasnoe per tutti i sui abitanti, di tutte le età e in tutte le case, tanto che la produzione diventa di massa: gioielli in argento, croci, lamine stampate per le icone, piatti d’argento.

Simbolo dell’URSS in filigrana d’oro 1939

L’esistenza della grande via di trasporto, il Volga, ha contribuito allo sviluppo e alla diffusione della filigrana e del mestiere artigianale, infatti con i battelli che risalivano il fiume Volga, nel villaggio arrivava il metallo e partiva il prodotto fatto per essere inviato alla più grande fiera russa di quel tempo che si svolgeva nella città di Nizhny Novgorod, dove in seguito nacque una produzione simile, concorrente, oggi nota come “filigrana di Kazakovo”.

Dopo la rivoluzione del 1917, questo artigianato riuscì a sopravvivere facendo i distintivi: le stelle rosse per l’esercito del nuovo governo sovietico. Nel 1919, gli artigiani si unirono in una cooperativa e si occupano di insegne militari e distintivi per la glorificazione del lavoro in nome del potere sovietico, soprattutto medaglie con i ritratti di Marx, Engels, Lenin, ma a metà del XX secolo grazie ai maestri artigiani di  Krasnoe è stato possibile far sopravvivere al declino e alla perdita dell’antica tecnica e la gioielleria in filigrana riacquistò la sua forza quando le opere (spille, cofanetti e portabicchieri) di maestri del Villaggio Krasnoe sul Volga furono presentati alla mostra mondiale di Parigi nel 1937, dove vennero premiati con medaglie d’oro e nel 1939, alla mostra a New York, lo stemma dell’Unione Sovietica fatta nella filigrana traforata ricevette il Grand Prix, da allora iniziò il “periodo d’oro” di questo artigianato sono diventati prodotti esclusivi, che con grand orgoglio portarono avanti le migliori tradizioni gioielliere dell’antica scuola “Krasnoselskaya”.

Cigni in filigrana d’argento

In ogni prodotto, gli artisti investono la loro anima, la loro immaginazione, la loro passione, la loro visione del mondo, trovando soluzioni e tecniche dal design insolite e grazie a questo impegno la cooperativa è riuscita a produrre tanti articoli di gioielleria, ma la filigrana è sempre stata il segno distintivo di scuola Krasnoselskaya e si è trasformata nell’arte più “russa” di gioielli, souvenir, portabicchiere, vasi  e nonostante il 100% di lavoro manuale e tecnica sofisticata,  un gioiello in filigrana possono permetterselo tutti i ceti sociali e i “merletti” in metallo potrebbero trovarsi sui mobili di tantissime case russe.

Negli anni ’90, durante il crollo dell’Unione Sovietica, un periodo non facile per l’intera industria russa, l’artigianato d’arte di Krasnoselskaya,  rischiò la sua esistenza, infatti la cooperativa era diventata privata e doveva riorientarsi in una economia disastrata e se ai tempi dell’URSS si usavano soprattutto i materiali nobili e si produceva in massa, ora si usavano esclusivamente i metalli preziosi, grazie alla tradizione dei maestri artigiani di Krasnoe lo “skan” svolge ancora un ruolo importante per l’economia della Regione.

Lavorazione

Gli oggetti sono realizzati tessendo manualmente filo d’argento, d’oro, di platino che formano una “corda” e i motivi in filigrana sono diversi: “superficie liscia“, “corda“, “pizzo“, “treccia“, “spina di pesce“, “treccia“, “zigzag” “anello”, dopo vengono  lavorati in diversi forme decorative, bellissimi ornamenti in metallo simili a merletti e con ricci che diventano elementi essenziali per creare oggetti che assumono forme tridimensionali. L’ornamento ha una rifinitura chiara ed accurata, gli oggetti ideati raggiungono un assortimento molto ampio, ma tutti sono autentiche opere d’arte e rappresentano la parte importante dell’artigianato russo. A volte i prodotti sono decorati con la granulazione, utilizzano sfere d’oro o d’argento di dimensioni diverse, ma sempre ridottissime, colorati o con inserti di smalto di Rostov,  per le opere importanti si usano corindoni e pietre preziose.

Porta bicchiere

La fabbrica produce vasi, insalatiere, scatole e saliere, porta bicchiere, souvenir, Icone, ciondoli,  lavorazioni che oggi si trovano nei negozi e fiere di artigianato russo.

In fabbrica è aperto laboratorio sperimentale (diretto da un artista di nome Andrei Rublev), dove vengono creati oggetti d’arte che rappresentano l’apice della scuola “Krasnoselskaya” gli oggetti elaborati nella fabbrica del Villaggio Krasnoe è il fornitore del Patriarcato di Mosca per gli oggetti religiosi.

La Fabbrica è famosa, anche per la creazione di rarità, che richiedono un anno intero di lavoro di un gruppo di specialisti formato da 12 persone e per alcune opere, il numero di dettagli saldati insieme può raggiunge, anche il milione, di recente, i maestri artigiani sono stati impegnati a creare una serie di oper che riproducono, uno a cento, famose Cattedrali russe come: la Cattedrale di Cristo Salvatore, Sant’Isacco e il Monastero di Ipatiev.

Le migliori opere d’arte di scuola Krasnoselskaya sono conservate nei maggiori musei russi: il Museo di Arte Decorativa e Applicata e Popolare di Mosca,  il Museo di Stato russo a San Pietroburgo e nel Museo regionale della gioielleria proprio nel Villaggio Krasnoe  nel edificio di vecchia Fabbrica, con una collezione che comprende oltre 3000 reperti, tra i quali le copie dei regali presentati ai capi di stati stranieri, i lavori dei maestri artigiani del periodo sovietico e una serie di mini modelli in filigrana di famose Cattedrali russe.

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