Le tradizioni del mestiere di falegnameria in Carelia.

Abitazione
Le tradizioni dell’architettura in legno sono una tradizione antica che si tramanda da generazione in generazione, dal padre al figlio, dal maestro all’allievo.
Il primo e forse l’unico strumento del falegname era ed è l’ascia, l’ascia è servita per costruire chiese, cappelle, Izbe (le case di legno), mulini, fucine, ponti, granai, bagni ed altro e sino al XIX secolo la squadra dei falegnami si limitava ad usare solo l’ascia e attenzione avevano, anche gli altri strumenti come: scalpello da falegname, l’ascia retta, il trivellino, la sega, però gli artigini e soprattutto i “mastri” usando l’ascia erano sicuri che una cosa fatta di legno durava per secoli, perché solo così non si rompeva la struttura del legno!
Ogni falegname aveva la propria ascia con il manico intagliato sulla sua mano, un antico modello ergometrico.
La base di ogni costruzione in legno è la struttura portante: lo srub.

Decorazione degli stipiti
Lo srub viene assemblato dalle travi, posti in fila in modo orizzontale, ogni ordine si chiama corona venec.
Nell’elevare lo srub di qualsiasi altezza non venivano usati i chiodi e questa è una caratteristica unica e un’antica tradizione, infatti nel corso di un’esperienza secolare dell’arte di falegnameria, sono state escogitate fino a cinquanta tecniche di congiunzione degli elementi in legno.
Il procedimento più diffuso era il taglio “ad bio“, ossia rotondo, in questo modo venivano tagliati degli incavamenti corrispondenti alla trave, questo modo di tagliare la trave lasciava all’estremità delle parti un finale, che nelle chiese e nelle Izbe dava una particolare caratteristica artistica.
I falegnami usano, anche un altro tipo della giuntura delle travi, più complesso detto “a spina”, questo procedimento è comodo per eseguire un possibile rivestimento dello srub.

Particolare di una decorazione
Una delle manifestazioni più notevoli di abilità artistica dei falegnami di Carelia è la decorazione decorativa delle case contadine, come ad esempio gli elementi di decoro delle case ( le figure intagliate delle finestre, le tavole traforate, veri merletti che fanno intravedere il cielo e le sagome del colmo del tetto.
L’esperienza pluriennale dei maestri della zona non è stata dimenticata, ma viene tutt’ora tutelata, in queste terre le tradizioni degli artigiani falegnami sono operative anche ai giorni d’oggi. Trasmettendo le loro conoscenze, da persona a persona da maestro ad allievo, da padre in figlio i famosi falegnami di Kizhi hanno conservato per i posteri le miracolose opere in legno e aiutano a salvaguardare quelle antiche e a costruirne di nuove.

Tetti sovrapposti
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