Massandra è un paese della Crimea, si trova sulla costa del Mar Nero a 5 km dalla città di Yalta e dà il nome ai vini da dessert più famosi della Russia, una fama già conosciuta ai tempi degli Zar e proseguì anche nel periodo dell’Unione Sovietica vini che si caratterizzano ognuno per una sua peculiarità, ma tutti hanno una storia, un bouquet unico e gusto inconfondibile come i migliori vini europei.
La Crimea è una grande penisola bagnata dal Mar Nero, la sua posizione è a settentrione del bacino del mare, con pinete lussureggianti che proteggono le vigne dalle correnti troppo fredde e la conformazione rocciosa del terreno, spingeva le viti a concentrare nei grappoli la propria quantità produttiva, di qualità di alto livello.
Il clima subtropicale mite in inverno e non troppo caldo in estate, le mezze stagioni temperate, la particolare esposizione al sole, le specifiche organolettiche dei terreni ubicati a diverse altitudini e ricchi di calcio e lo scudo protettivo naturale formato dalle montagne circostanti crea le condizioni ideali per la coltivazione della vite.
La vinificazione in Crimea ha origini antiche, infatti già nel VI secolo a.c gli antichi greci fondarono la città di Khersones e coltivarono la vite in queste terre una produzione che divenne famosa nella Grecia antica, continuò con i romani e arrivò intatta sino al V secolo D.C quando divenne parte dell’Impero bizantino.
Grazie ai monasteri ortodossi che diventarono veri e unici centri di vinificazione, preservarono la tradizione della produzione vinicola di queste terre e quando nel 1399, la Crimea viene conquistata dai genovesi, la lavorazione del vino e la sua esportazione si sviluppò ancora di allargandosi su molti territori della costa di Crimea, ma nel 1475 l’invasione turca, blocca la produzione di vino, non viene impedita la coltivazione dell’uva e i contadini continuarono a fare il vino per uso proprio preservando, così i vigneti.
Nel 1783, con l’annessione della Crimea all’Impero russo, durante il regno di Caterina II “La Grande” ebbe inizio una vera produzione vitivinicola di qualità superiore, inizia da questo momento la storia di Massandra e dei suoi vigneti.
1828 lo Zar Nicola I incarica il conte Michail Voronzov a prendere l’incarico e la cura della produzione del vino sulle proprietà dello Zar, perché avendo apprezzato la qualità del vino francese voleva approfittare di utilizzare i suoi terreni, che guarda caso avevano un’antica tradizione vinicola, ma insignificante rispetto al più famoso vino francese.
Lo Zar voleva competere con le produzioni internazionali di altri regni e quindi diede carta bianca al conte Voronzov che aveva appreso le tecniche di vinificazione in Francia alla corte dei Re e degli aristocratici proprietari dei più famosi Château dell’epoca, segna la svolta vinicola della Crimea, fondando un Istituto Enologico di ricerca e formazione con annessa una azienda vinicola.
Lo Zar Nicola II sulle terre di Massandra fece costruire una residenza estiva e lui personalmente inizia a seguire l’attività dei suoi vigneti, chiamando il più famoso enologo russo il Principe Lev Golitsin, che a quel tempo aveva già una ricca esperienza nella coltivazione dell’uva in Crimea, poiché lui stesso aveva il vigneto di oltre 20 ettari,
dove coltivava fino a 500 varietà di uva, nominandolo enologo della Corte reale e dandogli il compito di supervisionare la sua cantina.
Nel 1894 – 1897 Golitsin costruì la prima cantina sotterranea su progetto di uno degli architetti russi più importanti del tempo A. Dietrich, su un anfiteatro che si affacciava sul Mar Nero scavando sette tunnel di tre livelli lunghi 150 metri e larghi 5, con una profondità superiore a 60 metri scavando la roccia della collina di Koba Kaya.
Le particolari caratteristiche e peculiarità del terreno che mantengono una temperatura costante delle gallerie, che si aggira tra i 10 e i 12 gradi, garantisce un microclima ottimo per la conservazione e l’invecchiamento a lungo termine del vino in botti di quercia.
Nei sotterranei sono state create 9 gallerie con numerose nicchie, scavate nelle pareti e rivestite di pietra, dove sono state stipate un milione di bottiglie. E’ qui che inizia la storia della vinificazione russa moderna, grazie alla capacità professionale del Principe L. Golitsin per la prima volta si
iniziò a produrre vini di varietà famose e all’Esposizione mondiale di Parigi nel 1900, oltre a presentare vini Bordeaux, Riesling, Kokur e Tokai prodotti in Crimea, le uve del suo vigneto “Nuovo Mondo” fare nascere l’omonimo Champagne che vinse il Grand Prix, in una competizione anonima superando gli champagne francese in gara.
Nel lo stesso periodo nasce la collezione dei vini di Massandra una tra le più grandi, più ricche e famose al mondo, sempre grazie al Principe Golizin che raccoglieva il meglio che trovava nelle più famose Cantine vinicole del mondo, non solo per la sua personale passione, ma anche per soddisfare i gusti dello Zar e solo a partire dal 1897, la collezione iniziò ad avere in piccole quantità dei vari vini prodotti dalla Cantina Massandra.
Golitsyn conservava una collezione personale di vini rarissimi dei secoli XVIII e XIX, che contava più di 50 mila bottiglie, la sua collezione conteneva decine tipologie di vini centenarie di altri Paesi produttori di grandi vini, ma anche di vini “Massandra” tra i quali i vini creati da Golitsin, appositamente per la tavola reale dai nomi altisonanti come: il “Settimo cielo del principe Golitsin”, 1880, il “Miele dei prati di Altai del principe
Golitsin”, 1886, il “Miele dell’incoronazione”, 1896, questo champagne fu servito durante le celebrazioni dell’incoronazione di Nicola II a Mosca, ma il più famoso vino prodotto dalla Cantina Massandra fu lo “Sherry de la Frontera 1775”, che lo rende uno dei vini più antichi al mondo, una bottiglia di questo vino è stata venduta all’asta Sotheby’s di Londra nel 2001 alla bellezza di 43.500 dollari.
Dopo la Rivoluzione d’Ottobre, nel 1920, la collezione personale del Principe fu trasferita nella cantina Massandra divenuta una proprietà statale, mentre la produzione ed i vigneti vengono abbondanti.
Grazie a Stalin conoscitore ed esperto dei buoni vini, dopo aver assaggiato alcuni dei vini dalla collezione di Massandra decide di preservare la cantina, così, il 26 maggio 1936, con una decisione assunta dal Consiglio dei Commissari del popolo dell’URSS (Ministri) e dal Comitato Centrale del PCUS riconobbero il valore del patrimonio vinicolo unico, promossero la “Cooperativa vinicola Massandra”.
In epoca sovietica, la viticoltura e la vinificazione in Crimea sotto il controllo statale nuovi impianti vengono messi per la sua lavorazione dell’uva coltivate in fattorie collettive (kolkhos) e fattorie statali (sovkhos) e nascono nuove cantine funzionali allo sfruttamento del nome Massandra, dal 1956, la viticoltura e la vinificazione hanno iniziato a svilupparsi rapidamente e dal 1956 al 1958, il vigneto coltivato aumenta di 3 volte, la produzione diventa di due tipi: una d’élite con grandi riserve ed una per il popolo di grande quantità, ma con scarsa qualità.
Dopo la seconda Guerra Mondiale i vigneti hanno subito molti danni, durante l’occupazione della Crimea da parte dei tedeschi, la Cooperativa di Massandra ha continuato a funzionare e per quanto riguarda la collezione dei vini, arrivò un ordine speciale da Mosca, che obbligava i responsabili della Cantina a nascondere 120 mila decalitri di vino prezioso, l’ordine fu eseguito e vino e bottiglie furono salvati e portati in luoghi sicuri alla stregua dei capolavori d’arte di importanza mondiale.
Dopo la guerra, la collezione tornò nella sede originaria e riempie ogni anno le sue scorte con i migliori vini giovani d’annata, oggi la Cantina di Massandra possiede la più antica a la più ampia collezione del mondo di vini e nel 1998, la collezione è stata elencata nel Guinness dei primati come il più grande tesoro di vini grazie alle numerose etichette di nomi famosi e per la loro unicità.
Non sono stati meno impegnativi gli anmni del dopoguerra, infatti negli anni ’60, un terribile nemico attaccò i vigneti della Crimea: la fillossera e nella lotta contro questo insetto molti vigneti furono distrutti.
Un altro grave danno alle produzioni di vino furono provocati nel 1985 dal decreto dal 16 maggio 1985 sul proibizionismo contro l’alcolismo emanato dal governo di Mikhail Gorbachev dove addirittura furono estirpati tanti i vigneti, secondo i dati ufficiali, furono distrutti il 30% delle vigne, un terzo in più di quelli scomparsi durante la guerra mondiale.
Il clima e il terreno di Crimea sono habitat unico per coltivare quasi tutti i tipi di vitigni, ma il vitigno autoctono più famoso del posto è la varietà “La pietra rossa”, che prende il nome da una grande roccia (monumento naturale) vicino a paese Gurzuf.
A Massandra l’uva che viene portata nelle Cantine di Massandra proviene da magnifici vigneti molto vecchi, alcuni centenari e si producono vini straordinari con alti contenuti di zuccheri e magnifici aromi è una produzione di qualità superiore come: il Moscato Bianco, Rosa e Nero, in particolare il Muscat de Lunel, il Tokaji, il Madera, la Lacryma Christi, Xérès, Malaga, Sherry, Marsala e il Porto più prestigioso, quello ricavato dalle uve Mourvèdre. I vini invecchiati di Massandra sono di alta qualità con un aroma, gusto e profumi unici.
La società di Massandra e composta da 8 aziende vinicole e appartiene al 100% allo Stato Russo.
Nel 2016, l’azienda è diventata la prima e finora l’unica impresa vinicola in Russia che riceve una licenza per la produzione di vino sotto il marchio di Indicazione Geografica Protetta (ЗГУ) “Crimea IGP” e per ottenere questa licenza la Cantina produce vino esclusivamente dalle uve di Crimea e la produzione, compreso l’imbottigliamento, viene effettuata solo all’interno di questa Regione.
Il primo vino uscito dall’azienda vinicola con un’etichetta IGP “Crimea” era il “Bastardo di Massandra” un vino unico rosso da dessert.
Oggi sotto l’etichetta IGP, Massandra si producono diversi dei suoi leggendari vini, bianchi, rosa e neri come: il “Muscateli Massandra”, il “Moscato bianco di Pietra rossa”, il “Settimo cielo del principe Golitsin”, il “Marsala Massandra”, la “Malaga Massandra” e il “Madera di Crimea”.
L’unicità dei vini di Massandra oggi vede un ampliamento di nuove produzioni con nuove cantine che lavorano in associazione con l’Azienda madre con tecnologie classiche come l’invecchiamento a lungo termine in botte di quercia all’aperto per un periodo quinquennale alla “Madeira” (zone soleggiate) e successivamente portato nelle cantine e con la miscelazione dei vari tipi di vino con successivo e attualmente, l’assortimento di vini dell’Associazione di produzione Massandra comprende oltre 250 marchi
Un particolare prodotto della Cantina Massadra è rinomato: Il Porto in particolare il “Port Livadia” un rosso che nasce dalle uve Cabernet e il “Port Massandra” un rosso da uva Murvedre, questi porti sono chiamati “reali“, perché sono stati preparati per la prima volta al Livadia, nelle cantine della tenuta della famiglia imperiale, e come affermavano i contemporanei dello Zar Nicola II, questi vini erano i più amati della corte reale.
Nelle competizioni internazionali le bottiglie di Massadra hanno ricevuto oltre duecento medaglie d’oro e d’argento.
La Cantina di Massandra organizza degustazioni e visite guidate.
Salzomichelr
Favoloso
Salzomichele
Non ero a conoscenza di questi vini senza eguali e spettacolari.