Il Teatro Bolshoj di Mosca: storie da conoscere 

Il Teatro Bolshoj è uno dei teatri più famosi della Russia ed è uno dei più celebri e blasonati templi del balletto classico al mondo.

Il frontone del suo edificio, costruito in stile classico, vede il portico sormontato da una quadriga condotta da Apollo, una delle immagini più riconosciute di Mosca.

La storia del Teatro Bolshoj risale tradizionalmente al 28 marzo 1776, quando il famoso Procuratore e filantropo di Mosca, il Principe Pyotr Urusov ricevette il permesso reale dall’imperatrice Caterina II di organizzare spettacoli di ogni tipo, concerti e mascherate nel piccolo teatro che gli apparteneva.

Nel 1780, il Principe Urusov costruì un nuovo teatro, che, in riferimento alla sua posizione in via Petrovka, prendeva il nome di “Petrovskij”, ma sfortunatamente bruciò prima dell’apertura e il Principe si ritirò dall’affare lasciando tutto al’imprenditore inglese Michael Maddox.

Il nuovo teatro, costruito sullo stesso sito fu progettato dell’architetto Christian Roseberg, è fu subito un centro di cultura di Mosca per quasi ben 25 anni fino a quando un nuovo disastro l’8 ottobre del 1805 l’edificio andò a fuoco.

Il nuovo edificio teatrale fu costruito in legno sulla Piazza Arbatskaya dall’architetto Carlo di Giovanni Rossi e gli interni furono decorati dall’artista Michelagnolo Scotti, ma il segno di una maledizione colpì nuovamente il teatro, infatti dopo quattro anni, l’edificio bruciò durante il famoso incendio di Mosca del 1812 durante l’invasione di Napoleone.

Nel 1816 fu indetto un concorso per la costruzione di un ennesimo edificio, che doveva rappresentare il teatro principale di Mosca e vincitore del concorso fu l’architetto Giuseppe Bove, chiamato per dirigere il piano generale del restauro di Mosca dopo la guerra napoleonica e secondo l’idea di Bove il nuovo teatro doveva diventare il centro della nuova città.

La grandezza del teatro fu enfatizzata dall’austera piazza rettangolare che l’accoglieva e i moscoviti che negli anni Venti dell’Ottocento continuavano a chiamare il teatro “Petrovskaya” derivante dalla via, presto lo ribattezzarono “Teatralnaya” (del Teatro), per eccellenza.

Il 18 gennaio 1825 il Teatro assume il nome di “Teatro Imperiale Bolshoj” e sopravvisse per altri 30 anni, non ci crederete ma 23 marzo 1853 subì la stessa triste sorte dei precedenti, un nuovo incendio che durò tre giorni e rimasero parte dei muri esterni in mattoni dell’edificio e il colonnato del portico.

Fu prese subito la decisione di ricostruire il teatro sullo stesso posto e il restauro del teatro fu affidato al capo architetto dei teatri imperiali, Albert Cavos specializzato in edifici teatrali e esperto di tecnologia teatrale e nella progettazione di teatri a più piani con i palchi del tipo italiano e francese.

Il nuovo Bolshoj riaprì le porte il 20 agosto 1856 durante la celebrazione dell’incoronazione del nuovo Zar Alessandro II° con l’opera di Bellini I Puritani”.

L’edificio si presentava in stile neoclassico, preceduto da un arioso pronao, con un’unica fila di colonne con capitelli compositi, sopra la copertura a spioventi del pronao, si trova una scultura bronzea raffigurante Apollo che conduce una quadriga, opera dello scultore Peter Clodt di Jürgensburg, l’artista che aveva fatto le sculture per il Ponte Anichov uno i più belli di San Pietroburgo.

Un cura particolare Cavos la dedicò alla decorazione dell’auditorium, più splendido possibile e allo stesso tempo il più leggero possibile nello stile del primo eclettismo, quell’idea di mescolare più tipi architettonici dal Rinascimento allo stile bizantino. Anche gli interni furono completamente ridisegnati, così gli arredi con elaborate strutture lignee scolpite e dorate e presentando le facciate della grande sala con cinque ordini di palchetti, dove sopra l’ingresso alla sala, fu allocato il palco reale.

Già nel XIX° secolo, il Teatro Bolshoj era considerato il numero uno al mondo in termini di caratteristiche acustiche, grazie all’abilità di Albert Cavos, che progettò l’auditorium come un enorme strumento musicale di legno.

Il teatro non fu utilizzato solo per lo scopo previsto, ma anche come luogo pubblico, dove si svolgevano feste mascherate e balli, ma un centro di incontri dove le signore potevano sfogliare riviste sulla moda francese e i commercianti potevano bere un tè e concludere accordi commerciali, in qualsiasi giorno della settimana.

L’ultimo spettacolo del Teatro Imperiale Bolshoj ebbe luogo il 28 febbraio 1917, poiché dal 1918, il Teatro Bolshoj perse il nome di imperiale per assumere quello di Accademia e per diversi anni dopo la Rivoluzione d’Ottobre, ci furono forti dibattiti e divisioni sul destino del teatro, molti erano favorevoli a chiuderlo, ma fortunatamente prevalse il buon senso il teatro fu usato, anche come sede di riunioni e congressi del partito e del governo sovietici e il 30 dicembre 1922, in questo edificio, fu presa la decisione storica di creare un nuovo Stato socialista e Federale: l’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche (URSS) e dove si tenne il I° Congresso dei Soviet dell’URSS.

Ma diversi arredi furono cambiati, fu presa la decisione di portare fuori dal teatro tutti gli emblemi così detti borghesi, il sipario del palcoscenico, creato dall’artista italiano Cosroe Dusi, accademico dell’Accademia Imperiale di Belle Arti di San Pietroburgo, poiché incoerente con il tema della nuova era sovietica e sostituito con una tela dipinta con vernice tipo bronzo, nel 1935 fu realizzato un nuovo sipario secondo un’idea dell’artista teatrale F. Fedorovskij, dove ricami fatti con fili d’oro furono tessute le date delle rivoluzioni avvenute in Russia “1871, 1905, 1917“.

Nella seconda guerra mondiale, nonostante i bombardamenti, solo il 22 ottobre 1941, una bomba colpì il Bolshoj, si salvò grazie al fatto che era ricoperto da un ponteggio protetto da un grande telo mimetico che lo faceva confondere come una qualsiasi casa civile.

Anche i famosi lampadari di cristallo del Teatro Bolshoj, sopravvissero per miracolo, poiché il giorno prima della bomba gli stessi furono rimossi e portati via per il restauro, compreso quello grande al centro della sala.

La perdita dello storico lampadario sarebbe stata una perdita insostituibile, infatti se pensiamo alla sua struttura che è composta da 336 lampadine, decorate con oltre 20.000 gocce di cristallo che solo loro pesano circa 260 kg., un’altezza di 8,5 metri, su tre livelli, con un diametro massimo di 6,5 metri e un peso di circa 2,3 tonnellate non ci sarebbe stata manifattura capace di replicarlo.

Nel 1955 sempre su disegno di Fedorovskij fu realizzato il famosissimo sipario dorato con i simboli di stato dell’URSS sempre con fili d’oro e di seta su un’area totale della tenda di 500 m2, il peso è superiore a una tonnellata, dopo la fine dell’epoca sovietica e la nascita della Federazione russa, negli anni ’90 i nuovi simboli al posto delle stelle e spighe di grano con falce e martello apparvero l’aquila a due teste e la scritta “Russia” in sostituzione dell’acronimo “URSS“.

Durante la sua esistenza il Teatro Bolshoj, ha visto mettere in scena sul suo palcoscenico più di 800 spettacoli diversi, oggi la compagnia teatrale del Bolshoj comprende oltre mille artisti.

L’area del teatro raggiunge gli 80.000 m², anche se il numero dei posti è stato ridotto da 2155 a 1470 e l’ultima ristrutturazione, effettuata negli anni 2005/2011 ha riportato alla luce molte delle caratteristiche perdute nei rifacimenti, ma la fama del Teatro è rimasta uguale nel tempo che lo ha identificato tra gli edifici teatrali tecnicamente più avanzati del mondo.

Il Teatro Bolshoj è un simbolo stabile della Russia da sempre ed ha meritato questo onorevole ruolo, grazie al grande contributo che ha dato alla storia dell’arte russa, soprattutto al Balletto e all’Opera e la storia continua e molte pagine luminose saranno scritte ancora dagli artisti del Bolshoj.

Ogni primavera, i residenti di Mosca e numerosi turisti possono ammirare uno spettacolo floreale, unico nel suo genere, che svolge sulla Piazza Teatralnaya, la piazza del Bolshoj e solo qui si può godere uno spettacolo di fioritura e di fragranza di due speciali varietà di tulipani, creati appositamente da un botanico olandese che negli anni ’50 visitando Mosca rimase così colpito dallo spettacolo di balletto il “Lago dei cigni”, con la etoile Galina Ulanova, che creò queste due nuove varietà di tulipani chiamate “Teatro Bolshoj” e “Galina Ulanova”.

 

INFORMAZIONI UTILI

Stazione di metropolitana: Teatralnaya (Театральная)

Sito web: https://www.bolshoi.ru/

Time Table 2021: https://www.bolshoi.ru/en/timetable/

Biglietteria online: https://ticket.bolshoi.ru/shows

Vi consigliamo a pensare ai biglietti prima del viaggio di solito sono disponibili a partire da 2 o 3 mesi di anticipo.

Costo il biglietto : Il prezzo dei biglietti varia di valore e dipende dal tipo di spettacolo e dalla posizione del posto nell’auditorium.

 

 

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